Le immagini che arrivano dalla Libia sono da brividi: un uomo picchiato a morte in strada. E chi sarebbe l’assassino? Proprio lui: Almasri, il torturatore e stupratore ricercato dalla Corte Penale Internazionale per crimini di guerra e contro l’umanità, scarcerato e rispedito in patria con un volo di Stato dal governo italiano.
Un criminale internazionale, sottratto alla giustizia e oggi di nuovo libero di uccidere.
Il governo ha fornito sette versioni diverse per giustificare questa scelta: sicurezza nazionale, responsabilità della magistratura, mancanza di documenti, motivi politici… ogni settimana una scusa diversa, nessuna verità.
La responsabilità politica e morale è evidente. E non può non coinvolgere anche il ministro della Giustizia Nordio, che dovrebbe garantire il rispetto dello Stato di diritto, non contribuire a calpestarlo, indagato per i reati di omissione di atti d’ufficio, favoreggiamento e peculato per il rilascio del capo della polizia giudiziaria libica Njeem Osama Almasri Habish.
L’Italia, culla del diritto, oggi è esposta a una vergogna internazionale !