MILIARDI PER LA PEDEMONTANA, ZERO PER LA SICUREZZA: 244 COMUNI LASCIATI A PIEDI MENTRE LA REGIONE PEDINA CHI DENUNCIA LO SCANDALO

288 Comuni veneti hanno partecipato al bando regionale per la sicurezza stradale. Solo 44 sono stati finanziati.
Gli altri 244? Possono aspettare. Magari in coda. Magari in pericolo.
Ho denunciato questa vergogna e l’assessora De Berti, invece di rispondere nel merito, ha pensato bene di… pedinarmi. Sì, avete capito bene. Tra le sue “accuse” c’è pure quella che uso la Pedemontana per andare a Vicenza.
Se siamo arrivati a questo punto, vuol dire che abbiamo toccato un nervo scoperto.
La verità è che la Superstrada Pedemontana Veneta divora tutto: soldi, trasporti pubblici, sicurezza.
Solo quest’anno ci costa 200 milioni di euro, ma gli incassi da pedaggi potrebbero essere inferiori di 140 milioni. Un buco da 60 milioni, che nei 39 anni potrà arrivare ad un ammontare complessivo di mezzi miliardo.
E intanto tra i 244 comuni veneti sono ben 50 i Comuni trevigiani, comuni della provincia di Zaia ma anche del sottoscritto, con progetti pronti e approvati che restano a secco. Anche il mio emendamento sull’assestamento è stato bocciato!
Rotatorie, marciapiedi, piste ciclabili, semafori, sottopassi: tutte opere che salverebbero vite. Ma il centrodestra che governa la Regione ha altre priorità: la SPV, la Treviso Mare a pagamento, la nuova strada del Santo, il IV lotto della tangenziale di Treviso e a livello nazionale il Ponte sullo Stretto.
Nel frattempo, 26 morti sulle strade della Marca solo nei primi 7 mesi del 2025.
E la Regione? Fa finta di niente.
Noi no. Con Giovanni Manildo candidato presidente per la coalizione progressista e AVS vogliamo cambiare rotta. Basta soldi buttati in opere inutili e dannose per l’ambiente e la salute. È ora di investire sulla sicurezza vera, quella che serve ai cittadini, non ai concessionari.
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