Tutta la Lega e il suo Capogruppo in Consiglio regionale dovrebbero spiegare ai Veneti perché, dopo anni di promesse, non ci hanno portato il federalismo, ma forse solo il Ponte sullo Stretto di Messina.
Per coprire il nulla fatto, ora usano il Leone di San Marco come un gadget, installato a caso per fare propaganda, anche dove non dovrebbe stare.
Parlo del leone gigante di 6 metri su basamento in calcestruzzo, collocato nel sito naturalistico dei Laghi di Revine, tutelato dalla Rete Natura 2000. Un’area dove vivono specie rare e protette, che ora rischiano di essere travolte da una trovata da luna park, tutta a spese dei contribuenti.
Solo nel 2025 sono stati destinati 250.000 euro di fondi pubblici all’Associazione per il Patrimonio delle Colline del Prosecco! Ma i cittadini devono fare i conti con la carenza di medici di base, gli studenti con gli abbonamenti treno-autobus troppo cari e molti territori con la totale mancanza di servizi essenziali.
Ho già presentato una dettagliata osservazione ad ARPAV per chiedere con precise motivazioni di spostare quel leone in un luogo più adatto, ad esempio nel borgo, dove potrà essere ammirato senza disturbare l’ambiente.
Chi governa dovrebbe usare i simboli della nostra Regione con rispetto. Invece oggi vengono usati come bandiere di conquista, mentre si ignorano i veri bisogni dei cittadini.
E se il capogruppo di “Zaia Presidente” parla di incoerenza politica… beh, viene da un partito che ha fatto del trasformismo un’arte: autonomia promessa, cemento consegnato.