FRANE SU CORTINA, ZONA ISOLATA: SERVE UN PIANO, NON L’IMPROVVISAZIONE

Un’altra frana, un’altra chiusura della Statale Alemagna, un altro colpo al cuore del turismo dolomitico. Cortina d’Ampezzo è di nuovo isolata, mentre la Regione continua a non rispondere.
Ho presentato un’interrogazione alla Giunta Zaia per sapere se esiste un piano di emergenza per garantire la viabilità verso Cortina in vista delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026, e quali interventi preventivi siano stati avviati.
Problemi di questo tipo sono destinati a ripetersi considerato il cambiamento climatico e alla luce di eventi atmosferici sempre più violenti e frequenti.
Non possiamo permetterci di arrivare a febbraio 2026 così impreparati, tra strade interrotte e cantieri last minute. Serve una visione strategica, non soluzioni tampone e risposte subito, perché le frane sono già tre in pochi giorni, e le vie alternative sono inadeguate, soprattutto in inverno.
Anche il sindacato UIL Veneto, con il segretario generale Roberto Toigo, ha lanciato l’allarme: «La terza frana in pochi giorni è un campanello d’allarme che non si può sottovalutare. La viabilità del Bellunese è una sofferenza continua: strade interrotte, treni che non esistono. Manca il rispetto per chi vive e lavora in queste terre».
Anche gli operatori turistici e i sindacati sono preoccupati: si parla di danni enormi all’economia, al lavoro, all’immagine del Veneto.
Zaia non può più limitarsi a intervenire con le ruspe dopo le frane. Serve un piano prima. E serve ora.
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