VIA DEL MARE: STRADA PUBBLICA TRASFORMATA IN PEDAGGIO PRIVATO. UNA SENTENZA NON BASTA: LA BATTAGLIA DEI COMUNI DEVE CONTINUARE

La sentenza del TAR che ha respinto il ricorso dei cinque Comuni contro la realizzazione della cosiddetta “Via del Mare” non ferma la nostra battaglia.
Questa infrastruttura pubblica, pagata con soldi pubblici, rischia di diventare una fonte di profitto per la SIS, già nota per i gravi problemi legati alla Superstrada Pedemontana Veneta, come la galleria di Malo che fa acqua da tutte le parti e le sanzioni non pagate per i ritardi accumulati. Con il project financing voluto da Zaia, si passerà da una percorrenza gratuita a una a pagamento, tutta sulle spalle di cittadini, lavoratori e pendolari.
Invito i sindaci a ricorrere al Consiglio di Stato. Hanno avuto il coraggio di opporsi a questo progetto sbagliato, ora vadano fino in fondo nella difesa dei diritti dei loro cittadini e del territorio che amministrano. Le ragioni sono solide: ambientali, economiche e sociali.
Invece di investire nella messa in sicurezza della viabilità esistente e nel trasporto pubblico locale, la Regione preferisce continuare con grandi opere inutili e dannose che consumano altro suolo e aggravano il traffico.
A volte il TAR non ha ragione, e in Veneto ci sono molti casi di sentenze ribaltate in appello. La battaglia per un Veneto più sostenibile, giusto e trasparente continua.
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