SILENZIO E GASOLIO: IL SILE AFFOGA NELL’INQUINAMENTO E NELL’INDIFFERENZA

Ancora una volta il fiume Sile è vittima di sversamenti di gasolio, l’ultimo nei pressi di Villa Carisi, lungo la Restera a Treviso. Una scia oleosa, odore acre, danni ambientali gravissimi.
Episodi così ravvicinati e ripetuti fanno pensare a una fonte costante, forse una cisterna interrata che rilascia inquinanti soprattutto in caso di pioggia. Ma ad oggi: nessuna certezza, nessuna soluzione.
Parliamo di un fiume che attraversa il Parco Naturale Regionale del Sile, parte della Rete Natura 2000, habitat protetto per tantissime specie. Eppure, la Regione continua a restare a guardare.
Per questo ho presentato un’interrogazione alla Giunta: voglio sapere cosa sa la Regione, cosa ha fatto ARPAV, quali sono gli esiti delle analisi e, soprattutto, quando partirà un vero piano straordinario per fermare questo scempio e bonificare il sito.
E una volta scoperti i responsabili, la Regione dovrà costituirsi parte civile. Perché il principio deve essere chiaro: chi inquina paga. Treviso conosciuta nella storia e nel mondo come città d’acque non diventi la città dalle acque inquinate e che puzzano da gasolio.
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