FRANE E GIOCHI OLIMPICI: L’ALEMAGNA RIAPRE, MA SIAMO A RISCHIO DI FIGURACCE INTERNAZIONALI

Zaia continua a difendere la folle scelta di ospitare a Cortina le Olimpiadi Invernali del 2026, ignorando ogni allarme lanciato sulla fragilità idrogeologica dell’area.
Ma dall’1 al 9 luglio Cortina è stata isolata a causa di ben 2 frane in una settimana che hanno bloccato la SS 51 di Alemagna, che rischia di chiudere di nuovo in caso di pioggia.
Ciò che è accaduto conferma l’irresponsabilità di Zaia e quanto siano impreparati Regione e Governo.
Un’associazione di utenti della strada ha presentato una denuncia alla Procura di Belluno per la mancata adozione dei Piani del traffico e di sicurezza stradale, definendo la SS 51 “infrastruttura strategica nazionale e internazionale di collegamento essenziale per le olimpiadi di Cortina”.
È esattamente ciò che ho denunciato nella mia interrogazione presentata il 4 luglio in Consiglio regionale: esiste davvero un piano di emergenza per garantire l’accesso a Cortina durante i Giochi? Perché con la strada principale bloccata, si poteva arrivare solo da vie secondarie inadatte, che richiedono ore e sono a loro volta soggette a criticità.
Se durante le Olimpiadi accadesse ciò che è successo nei giorni scorsi, senza un piano di emergenza, l’Italia rischia un disastro internazionale.
Zaia e il Governo stanno giocando con il fuoco. Stiamo parlando di un evento globale da 3,6 miliardi di euro.
La famigerata pista da bob, costruita abbattendo centinaia di larici secolari, è già un monumento all’arroganza e alla speculazione, della quale sostenibilità anche la Corte dei Conti ha espresso preoccupazione. Le Olimpiadi dovevano essere un’occasione di sostenibilità. Invece rischiamo un boomerang mediatico, logistico e ambientale.
Tra infrastrutture costose ed eventi dall’immenso impatto mediatico, manca una strategia condivisa che tuteli l’accesso, l’ambiente e la sicurezza. Serve un vero piano d’emergenza per evitare figuracce internazionali e garantirci serenità quando il mondo ci guarda. È ora che la politica smetta di difendere scelte avventate e metta in campo soluzioni concrete.
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