A Castelfranco Veneto si vuole costruire l’ennesimo supermercato, che divorerà altro suolo agricolo e verde. È l’ultima goccia che fa traboccare il vaso.
Il Veneto è già abbastanza massacrato da poli logistici, capannoni, grandi strutture commerciali, complice una Regione che ha sempre sostenuto chi cementifica il territorio a scapito di sostenibilità e vivibilità delle nostre città.
Un altro supermercato significa solo più traffico, più asfalto, meno verde, meno ossigeno. Significa colpire le piccole attività commerciali che fanno comunità, e sostituirle con un modello consumistico fallimentare.
E ora addirittura si chiede una nuova strada che colleghi direttamente il parcheggio del supermercato alla rotonda di Villarazzo: tutto a misura di supermercato, nulla a misura di cittadino.
Secondo il Rapporto ISPRA 2024, il Veneto ha perso 780 ettari di suolo in un anno. Solo la provincia di Treviso ne ha consumati oltre 100. È un disastro ambientale silenzioso, che ci toglie futuro ogni giorno.
Castelfranco non ha bisogno di nuove colate di cemento. Ha bisogno di alberi, di quartieri vivi, di servizi di prossimità, di spazi per le persone e non solo per le auto.
Continueremo a lottare come Europa Verde, assieme ai coportavoce Alberto Freschi, Agnese Scalco e tutti i Verdi della Castellana che si stanno opponendo a questo ennesimo capannone, per un Veneto che rispetti la sua terra, la sua storia, la sua gente.