VERGOGNA POSTE: 8 MESI PER UNA RACCOMANDATA, MA LA REGIONE NON VEDE

Da mesi denuncio i gravi disservizi negli uffici postali del Veneto, in particolare nella Marca trevigiana. Vittorio Veneto, Treviso, Conegliano: in queste città migliaia di atti sono fermi da mesi, in alcuni casi da oltre un anno.
A Treviso risultano 14.000 atti bloccati, a Vittorio Veneto 3.000 lettere ferme, mentre ad un cittadino sono serviti 8 mesi per ricevere una semplice raccomandata da Colle Umberto. Intanto, pacchi Amazon e spedizioni commerciali filano lisci.
È inaccettabile che nel 2025, in un Paese dell’Unione Europea, i cittadini debbano subire disservizi postali da terzo mondo, mentre Poste Italiane, guidata da vertici scelti dall’attuale Governo di centrodestra, incassa miliardi, continua a chiudere sportelli e a tagliare servizi. Solo per il 2024 il piano aziendale ha previsto la chiusura o la riduzione del servizio erogato per oltre 500 uffici a livello nazionale.
La Giunta regionale veneta, dello stesso colore politico, rispondendo a una mia interrogazione, aveva promesso di monitorare. Ma che fine ha fatto questo monitoraggio?
I cittadini sono arrabbiati, ma non rassegnati, semmai stanchi di giustificazioni e slogan.
I sindaci del territorio, anche di comuni piccoli e medi, si trovano costretti a sostituirsi allo Stato, chiedendo chiarimenti e interventi urgenti, spesso senza ricevere alcuna risposta.
Ho depositato una nuova interrogazione in Consiglio regionale per sapere quali azioni concrete la Giunta abbia davvero messo in campo. I cittadini meritano rispetto e un servizio postale degno di questo nome.
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