no studio appena pubblicato dall’Istituto Ramazzini di Bologna su Environmental Health attesta che il glifosato è cancerogeno. Una conferma drammatica alle preoccupazioni già espresse da AIRC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro) che lo aveva già classificato come “probabile cancerogeno per l’uomo”.
Il glifosato viene utilizzato ovunque: nei vigneti di prosecco, nelle coltivazioni intensive, nei parchi pubblici. Un veleno che finisce nei nostri fiumi, nelle nostre falde e nei nostri corpi.
Per questo ho presentato un’interrogazione alla Giunta regionale: voglio sapere quanta di questa sostanza viene usata oggi in Veneto, se i cittadini verranno informati di questi risultati scientifici e se finalmente si procederà con il divieto del glifosato, promuovendo metodi alternativi, non nocivi per l’ambiente e la salute.
In un territorio soffocato dalla monocoltura del prosecco e da un’agricoltura dipendente dai pesticidi, la politica deve fare una scelta chiara. O si sta dalla parte dell’ambiente e della salute pubblica, o si resta complici dell’inquinamento.