Una settimana fa a Borca di Cadore, frazione Cancia, una colata di detriti ha invaso le vie del paese con gravi danni alle abitazioni. Alcuni cittadini sono rimasti bloccati in casa, altri hanno assistito impotenti alla devastazione delle proprie auto e cortili.
Il sistema di allarme che avrebbe dovuto avvisare in tempo i cittadini non ha funzionato. Le sirene si sono attivate solo quando la frana era già arrivata in paese. Alcuni cittadini poi lamentano ritardi anche nei messaggi di pre-allerta via SMS.
Mi chiedo a cosa servono milioni di euro spesi in impianti che non proteggono i cittadini quando davvero serve?
Ho presentato un’interrogazione alla Giunta regionale per chiedere conto di:




Zaia e l’Assessore alla Protezione Civile non perdono occasione per tagliare nastri, parlare di sicurezza e fare propaganda. Ma quando la natura colpisce, queste opere dimostrano tutta la loro fragilità.
La sicurezza non si misura con i comunicati stampa, ma con i fatti. E i fatti dicono che le auto sono state travolte, le case danneggiate e i cittadini lasciati senza protezione.
Serve chiarezza, responsabilità e soprattutto un cambio di passo: la prevenzione vera si fa con la manutenzione costante e con sistemi affidabili che quando servono devono funzionare. Non con l’autocelebrazione.