Tra il 14 e il 15 giugno si è svolta una manifestazione di quad sulle Dolomiti, denominata “Quad in quota”, apparentemente autorizzata dai Comuni di Canale d’Agordo e Falcade, e patrocinata dai Comuni della Valle Bios. Ma su quali basi è stata concessa?
La Legge regionale 14/1992 vieta chiaramente la circolazione dei veicoli a motore su strade silvopastorali, salvo rare eccezioni legate ad agricoltura, vigilanza, sanità o residenti. E nemmeno la Legge regionale 189, purtroppo di recente approvazione, che autorizza in deroga i fuori strada dei cacciatori a scorrazzare per sentieri di montagna e mulattiere è arrivata a tanto.
Per questo ho presentato un’interrogazione in Consiglio regionale, per sapere se è stata effettuata la Valutazione di Incidenza Ambientale (VINCA) per un evento così impattante, e quali criteri abbia seguito la Giunta per autorizzarlo.
La montagna non è un circuito motoristico. Le Dolomiti sono uno dei luoghi più fragili, belli e unici d’Europa, patrimonio di biodiversità e cultura. Meritano rispetto, non rombi di motore e deroga alle leggi.
Io credo in un turismo sostenibile, rispettoso di chi vive e frequenta quei luoghi, della fauna selvatica spesso costituita da specie rarissime e protette, e degli escursionisti che vogliono solo godere del silenzio e della bellezza dei sentieri. Questa deriva da “Far West” deve essere fermata.
Nella foto ciò che accade ad un prato di montagna dopo il passaggio dei Quad.