Zaia canta vittoria per il calo delle liste d’attesa in Veneto. Ma davvero si tratta di un successo?
La verità potrebbe essere ben diversa: non è che molti cittadini semplicemente hanno smesso di provarci, rassegnati davanti a tempi infiniti e servizi inaccessibili?
Dal 2019 al 2024, il Veneto ha perso l’11% dei medici di famiglia, rendendo quindi anche più complesso ottenere l’impegnativa per un controllo. Intanto, i pronto soccorso restano intasati, e l’attesa per una visita può diventare un’odissea.
Parlando direttamente con le persone — non dai palchi delle conferenze stampa — raccolgo testimonianze gravi, come i lunghi mesi di attesa per una visita neuropsichiatrica infantile per sospetto autismo o tanti altri casi che interessano moltissimi anziani.
È questo il “balzo in avanti” che celebra il Presidente?
Io credo che la sanità debba tornare a essere costruita attorno ai bisogni reali dei cittadini, non su numeri da esibire in tv.
Serve ascolto, rispetto e una sanità pubblica che funzioni davvero.