ZAIA GIOCA SPORCO COL REFERENDUM: LA DEMOCRAZIA NON È UN GIOCO A CARTE TRUCCATE

Zaia gioca a carte truccate con la democrazia e dichiara che non andrà a votare, un invito all’astensionismo! Tra l’altro senza esprimersi in merito ai quesiti e dire cosa ne pensa.
Sui referendum dell’8 e 9 giugno, invece di confrontarsi apertamente sul merito, promuove l’astensionismo. Una strategia subdola, che vuole svuotare di senso uno degli strumenti democratici più importanti.
È lo stesso Zaia che sbandierava la partecipazione popolare quando parlava di autonomia.
Ma la democrazia non è un interruttore da accendere solo quando conviene politicamente.
La democrazia o la rispetti sempre, o non la rispetti mai.
I cittadini devono poter votare su temi cruciali come il diritto al lavoro, la cittadinanza, la dignità delle persone.
E invece assistiamo a un silenzio assordante nel dibattito pubblico e a una campagna d’astensione inaccettabile, condotta da chi dovrebbe rappresentare tutti e non solo la propria parte politica.
La verità è che la destra ha paura del voto popolare. Teme che i cittadini si esprimano per maggiori diritti e più giustizia.
Io ho firmato tutti e cinque i quesiti referendari. E l’8 e 9 giugno dico SÌ.
Sì ai diritti. Sì alla giustizia. Sì alla partecipazione.
Perché la democrazia si esercita, non si boicotta.
Presidente Zaia, la coerenza non si indossa solo quando fa comodo.
Chi rappresenta le istituzioni deve rispettare sempre la democrazia, anche quando il voto rischia di non piacergli.
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