Con la sentenza n. 68/2025 la Corte costituzionale ha finalmente messo fine a un’ingiustizia gravissima: ha dichiarato incostituzionale il divieto per la madre intenzionale di riconoscere come proprio il figlio nato in Italia da procreazione medicalmente assistita (PMA) legittimamente praticata all’estero.
Una decisione storica, che mette fine all’inferno vissuto anche da molte famiglie venete, discriminate per motivi puramente ideologici, spesso vittime di una gogna mediatica e istituzionale.
È una vittoria di civiltà e giustizia.
Una vittoria per i bambini, che hanno diritto a essere riconosciuti, tutelati e amati da entrambe le madri, senza che lo Stato metta in discussione la loro identità familiare.
Dispiace che in Consiglio regionale una risoluzione su questo tema sia stata bocciata dalla maggioranza, con un dibattito irrispettoso verso queste famiglie. Ci auguriamo ora che il Governo non avvii l’ennesima caccia alle streghe, ma prenda atto con rispetto di questa sentenza.