CANAPA LEGALE: FERMIAMO L’ATTACCO IDEOLOGICO CHE MINACCIA 4.000 LAVORATORI VENETI

Con il collega Renzo Masolo, abbiamo presentato in Consiglio regionale del Veneto una risoluzione per difendere la filiera agroindustriale della canapa legale, gravemente minacciata dal recente decreto sicurezza. Questo decreto, con l’articolo 18, introduce divieti ingiustificati sulla commercializzazione, lavorazione e distribuzione delle infiorescenze di Cannabis sativa L. (cannabis light), applicando pesanti sanzioni simili a quelle per le sostanze stupefacenti.
È una criminalizzazione assurda e immotivata, che colpisce un settore produttivo vitale composto da oltre 350 aziende venete con circa 4.000 addetti, principalmente giovani imprenditori. Un comparto che rappresenta circa il 15% della produzione nazionale e che ha un valore economico di circa due miliardi di euro.
Durante la conferenza stampa di presentazione della risoluzione, sono intervenuti giovani imprenditori e rappresentanti del settore:
• Lawrance Myall (Imprenditori Canapa Italia), ha sottolineato come questa disposizione colpisca duramente le aziende specializzate nella produzione di prodotti non psicoattivi, come quelli per la cosmesi, impedendo la crescita di un settore legale e promettente.
• Rosa Pone (CBD Hemp Store) ha espresso la volontà dei negozianti di operare serenamente in un settore legale, ecologico e pulito, libero da ambiguità normative.
• Roberto D’Aponte (Salute di Canapa), ha evidenziato che l’articolo 18 favorisce involontariamente il mercato nero e ostacola un settore già ben regolamentato con forti potenzialità di sviluppo.
• Samuele Vianello (Radicali Venezia) e Raffaella Stacciarini (Aps Meglio Legale) hanno denunciato l’assurdità di una legislazione ideologica e proibizionista, che rischia di danneggiare gravemente la realtà economica e sociale locale.
Anche le istituzioni internazionali come ONU e OMS riconoscono da tempo che il CBD contenuto nella cannabis light non ha effetti droganti ed è privo di rischi per la salute. La stessa Corte di Giustizia Europea ha chiarito che i paesi membri non possono ostacolare la libera circolazione di tali prodotti.
Nonostante ciò, il Governo italiano procede nella direzione opposta, creando incertezza giuridica e mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro e investimenti imprenditoriali importanti.
Chiediamo con forza:
– lo stralcio dell’articolo 18 dal decreto sicurezza;
– il rispetto delle norme europee;
– la restituzione di certezza giuridica agli operatori della filiera della canapa.
Non è una questione ideologica: è una battaglia di giustizia economica e sociale. Come Europa Verde ci opporremo con determinazione a questa scelta legislativa dannosa, continuando a sostenere con forza la canapa come risorsa ecologica, economica e sociale importante anche per il futuro del Veneto e dell’Italia.
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