LA REGIONE VENETO SUI PEDAGGI SBAGLIATI FA L’INDIFFERENTE E LASCIA GLI AUTOMOBILISTI A FARE I CASELLANTI

Dopo la nostra interrogazione in Consiglio regionale sulle tariffe assurde della SPV tra Montebelluna e Treviso Sud, la Regione ha ammesso che l’errore esiste e che ne era a conoscenza fin da luglio 2024.
Ma invece di agire per ottenere rimborsi per gli utenti colpiti, si limita a scaricare la responsabilità sul gestore e a dare istruzioni complicatissime che sembrano prese da un manuale per ingegneri del traffico.
Un esempio?
Chi vuole calcolare il pedaggio su infoviaggiando.it deve sapere prima dove si trovano le barriere, dividere il percorso in due, e ricalcolare manualmente le tratte.
In pratica, l’automobilista deve fare il casellante, con tanto di mappa mentale del sistema autostradale veneto.
Ma che senso ha tutto questo nell’era dell’intelligenza artificiale e delle app smart?
Un cittadino ha pagato quasi 22 euro per 14 km, e la Regione dice che non può farci nulla, perché è colpa del gestore. Ma chi controlla il gestore? Chi tutela i veneti da una gestione opaca e complicata del sistema tariffario?
Chi attraversa il Veneto ha diritto a un pedaggio chiaro, equo e comprensibile, non a una trappola digitale. Dalla Regione continuerò a pretendere trasparenza, rimborsi e semplicità per chi viaggia.
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