POLISTIROLO NEL MARE, MICROPLASTICHE NEL PIATTO: GRAZIE AI NOSTRI EMENDAMENTI, UNA LEGGE PIÙ SERIA

La scorsa settimana in Consiglio regionale si è discusso un progetto di legge sui contenitori ittici in polistirene, quella plastica bianca, leggera e spugnosa usata per trasportare il pesce che non si degrada, ma si frantuma in microplastiche, infestando i nostri mari e i nostri fiumi, finendo nella catena alimentare e nota come polistirolo.
Portare l’attenzione sull’inquinamento da plastica è fondamentale perché è un problema ambientale e sanitario gravissimo, e serviva una risposta all’altezza, ma il testo proposto partiva debole, vago e privo di efficacia reale.
Mancava di tempistiche concrete, sanzioni per chi continua a inquinare, nessun monitoraggio previsto nei fiumi o nel mare, nessun coinvolgimento di Università, esperti o buone pratiche internazionali e uno stanziamento di appena 20.000 euro per una campagna informativa (briciole).
Grazie ad alcuni nostri emendamenti, siamo riusciti a correggere la rotta:
– Dal 2030 sarà obbligatorio usare solo contenitori ittici sostenibili, non più polistirene.
– Abbiamo ottenuto sanzioni (da 200 a 1.200 euro) per chi non si adegua.
– Introdotta la tracciabilità dei contenitori: regole chiare e uniformi per tutti i mercati ittici del Veneto.
– Esteso il campo d’azione della legge anche alle acque interne e lagunari.
Purtroppo, la maggioranza ha stanziato appena 40.000 euro: una cifra ridicola se si vogliono davvero informare, formare e sostenere operatori del settore nella transizione verso materiali sostenibili. Con quei fondi, si riuscirà giusto a organizzare un paio di convegni.
Continuerò a insistere, atto dopo atto, perché in sede di bilancio si mettano risorse vere, non vuoti titoli, per un Veneto senza plastica nei fiumi e nel piatto.
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