Alcune critiche recenti contro l’ordinanza del Comune di Angiari sulla transumanza rivelano una sorprendente superficialità e una scarsa conoscenza ecologica.
Non si tratta di “depecorizzazione”, ma di una misura temporanea di tutela della biodiversità, adottata in un periodo delicatissimo: la stagione riproduttiva della fauna selvatica.
In primavera, il passaggio di un gregge in transumanza, per quanto attività tradizionale e rispettabile, può compromettere interi ecosistemi locali: nidi distrutti, pulcini schiacciati, cuccioli di lepre travolti. Il tutto avviene in pochi minuti e in modo irreversibile.
Questo non è allarmismo, ma realtà documentata da studi scientifici e riconosciuta dalle normative europee e nazionali.
Il sindaco di Angiari ha semplicemente applicato il principio di precauzione, nel pieno rispetto della legge. Una regolamentazione equilibrata che non vieta la pastorizia, ma la rende compatibile con i cicli naturali.
Dispiace che qualcuno arrivi addirittura a paragonare questa misura alle nutrie: un confronto totalmente fuori luogo, che confonde una specie invasiva con la necessaria protezione della fauna autoctona.
Purtroppo anche sul Piave su Area Rete Natura 2000 UE si stanno registrando preoccupanti episodi di transumanza proprio nel periodo di nidificazione.
Come Europa Verde continuerò a sostenere tutte le amministrazioni che dimostrano sensibilità ambientale e responsabilità istituzionale, conciliando le tradizioni con la difesa della natura che ci sostiene e non considera questo impegno un capriccio ideologico.