OLIMPIADI E CORRUZIONE: NORMA “SCUDO” METTE A RISCHIO LE INDAGINI. LA REGIONE RESTA ZITTA!

Sono molto preoccupato per quanto sta accadendo intorno alla Fondazione Milano-Cortina 2026.
Un’inchiesta per corruzione e turbativa d’asta su appalti digitali rischia di finire archiviata per colpa di una norma infilata in un decreto sulle calamità naturali (!) che ha trasformato la Fondazione in un ente privato, impedendo così ai giudici di procedere.
La Procura di Milano parla di “indebita ingerenza” e chiede alla Corte costituzionale di intervenire: l’inchiesta, 7 indagati e 200 pagine di prove, rischia l’archiviazione!
Un vero e proprio scudo penale che umilia la giustizia e calpesta i soldi pubblici.
La verità è che la Fondazione nasce da un accordo tra enti pubblici, gestisce milioni di euro di denaro pubblico e ha funzioni di interesse nazionale della quale l’ANAC aveva già ribadito la natura pubblica. È inaccettabile che si tenti di riscriverne la natura per bloccare le inchieste.
Europa Verde è stata la prima a interrogare Zaia su questa vicenda nel 2024. La sua risposta fu un generico “attendiamo gli esiti della magistratura”. Ora che quelle indagini rischiano di saltare per colpa di una norma voluta anche dalla sua maggioranza, Zaia resta in silenzio.
Io non ci sto.
Insieme ai parlamentari di Europa Verde, come l’on. Luana Zanella, capogruppo AVS alla Camera, chiederemo che la Corte costituzionale intervenga.
E in Consiglio Regionale continuerò a fare luce su come vengono spesi i fondi per Cortina 2026.
Sul tema sono il primo firmatario di una richiesta, sottoscritta da tutti i colleghi di opposizione e indirizzata alla Commissione IV Legalità e politiche pubbliche del Consiglio regionale, proprio per far luce su come si stanno spendendo i soldi pubblici con particolare riferimento a Cortina e a tre specifiche questioni:
1) valutare i rischi dell’infiltrazione criminale e mafiosa;
2) conoscere gli strumenti di prevenzione messi in atto dalle stazioni appaltanti;
3) valutare l’attitudine del sistema dei controlli e individuare situazioni di criticità”.
La trasparenza non è negoziabile. E chi commette reati deve rispondere alla giustizia!
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