Da un’indagine dell’ULSS 2 sul consumo di alcol tra i minorenni della Marca Trevigiana emergono dati da brividi: 3 ragazzi su 4 hanno già bevuto, e il 40% consuma alcol nei locali pubblici, nonostante i divieti di legge, il 54% dei 3.633 studenti intervistati pratica il “binge drinking” (consumo eccessivo di alcol in breve tempo), circa il 50% dichiara di aver fumato una canna nell’ultimo anno, e molti di loro assumono in media farmaci e psicofarmaci senza prescrizione medica.
L’indagine, inoltre, evidenza che il consumo precoce di alcol si associa spesso all’uso compulsivo di dispositivi elettronici, social media, videogiochi creando dipendenza “multipla”.
A Treviso si moltiplicano episodi di bullismo, risse e furti collegati all’abuso di alcol tra i giovanissimi. Il quadro che emerge è drammatico e chiama in causa urgentemente tutta la politica regionale.
Per questo, ho presentato un’interrogazione in Consiglio regionale, sottoscritta dal collega Renzo Masolo, per chiedere alla Giunta di intervenire con misure concrete: programmi di prevenzione, più controlli sulle vendite di alcol ai minori, potenziare i servizi di supporto psicologico per gli adolescenti con problemi di dipendenza e vietare la promozione dell’alcol ai giovani invece di sponsorizzare eventi sportivi legati al Prosecco, come purtroppo accade.
La Regione dato che ha sottoscritto la Carta Europea sull’Alcol come minimo dovrebbe farsi carico di questo allarmante fenomeno dalle pericolose ripercussioni sulla salute dei giovanissimi e sulla comunità.
Il futuro delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi deve essere una priorità, non possiamo permetterci una generazione con capacità intellettive ridotte dall’uso di alcool in età di sviluppo del cervello.