n Commissione Ambiente sono state approvate modifiche al Piano di Risanamento dell’Aria, ma non bastano! Il Veneto soffoca sotto livelli di smog insostenibili: nel 2023, 6 capoluoghi su 7 hanno superato i limiti di PM10. E il problema non riguarda solo le città, ma anche le campagne, colpite dall’inquinamento agricolo e zootecnico.
Cosa manca in questo piano?
Il divieto totale di combustione all’aperto, compresi i “panevin”, che peggiorano la qualità dell’aria per settimane.
Una strategia per sostituire le vecchie stufe a legna inquinanti, con incentivi reali per i cittadini.
Un censimento completo delle stufe a biomassa, oggi la Regione non sa nemmeno quante siano e chi le possieda.
Controlli più severi sugli spandimenti incontrollati di reflui zootecnici e sugli abbruciamenti illegali di residui agricoli.
L’obbligo immediato di copertura delle vasche di liquami, per evitare emissioni inquinanti e nauseabonde.
Non possiamo più permettere che la Regione continui a brancolare nel buio su un tema così cruciale. Ciò che respiriamo è fondamentale per la salute pubblica: deve essere una priorità assoluta!