Nel precedente bando per la sicurezza stradale è stato finanziato solo il 26% dei progetti. Su 309 richieste presentate dai Comuni ben 222 progetti, molti dei quali volti alla riduzione di incidenti stradali gravi e mortali, sono rimasti senza risorse, nonostante avessero tutti i requisiti richiesti.
Perché mancano i fondi? La risposta è chiara: risorse drenate da quello che da anni denuncio come tra i peggiori errori delle Giunte Zaia: la Superstrada Pedemontana Veneta (SPV), che continuerà a pesare sul bilancio regionale fino al 2063, sottraendo risorse vitali a interventi utili per i cittadini, come la sicurezza stradale.
Io e il collega Masolo abbiamo chiesto un approfondimento sul costo umano dei mancati finanziamenti ai progetti esclusi, un impatto significativo sulla prevenzione collettiva.
Abbiamo, inoltre, chiesto di: aumentare il punteggio per i progetti relativi a strade ad alta incidentalità; ridurre il tetto minimo dei progetti da 100.000 a 50.000 euro per favorire più interventi; incrementare il tetto massimo da 1.200.000 a 1.500.000 euro per progetti di maggiore impatto.
Con soli 10-15 milioni di euro, il prossimo bando coprirà grosso modo una cinquantina di progetti. È urgente una visione più responsabile, che metta la sicurezza dei cittadini al primo posto e non opere inutili e dispendiose, come anche si prospetta ad essere la Treviso-Mare.