Trovo molto preoccupanti i contatti di Meloni con Elon Musk per l’utilizzo in Italia della rete di Satelliti Starling della Space X .
Non c’è il minimo di trasparenza nelle trattative. Non si capisce perché il governo dovrebbe affidarsi a una multinazionale straniera senza coinvolgere le nostre aziende di telecomunicazioni. Quest’ultime, già alle prese con sfide economiche e concorrenza internazionale, rischiano di essere schiacciate da un colosso come SpaceX.
Invece di investire per rafforzare l’industria tecnologica italiana, ci stiamo mettendo nelle mani di Musk, un imprenditore noto per il suo sostegno a politiche autoritarie e a partiti di estrema destra.
Musk con Space X potrebbe rappresentare una minaccia alla sovranità digitale del nostro Paese: i dati che viaggiano attraverso questa rete potrebbero essere monitorati e sfruttati da SpaceX.
Gli esperti avvertono che Musk potrebbe ottenere un controllo monopolistico sulle comunicazioni globali, accentrando un potere enorme in mani private. L’Italia si esporrebbe così non solo a dipendenze tecnologiche, ma anche a ricatti geopolitici: in caso di conflitti internazionali, cosa accadrebbe se Musk decidesse di interrompere i servizi Starlink nel nostro Paese? Senza contare che questo accordo potrebbe favorire una militarizzazione dello spazio, in linea con i progetti ambigui portati avanti dal magnate americano.
È giusto esporsi a possibili ricatti e mettere il futuro tecnologico dell’Italia nelle mani di un miliardario straniero, noto per il suo sostegno a Trump e ai movimenti di estrema destra in Europa come il tedesco AFD – Alternative für Deutschland ?
L’innovazione non può essere sinonimo di sottomissione: questo possibile accordo va bloccato perché ha troppi lati oscuri e rischi per essere salutato come una vittoria. Non possiamo permettere che un passo verso lo spazio diventi un passo indietro per la democrazia, la sostenibilità e la nostra economia.