I dati sui flussi di traffico, presentati da Veneto Strade su incarico dell’assessore regionale ai Trasporti, dimostrano chiaramente la scarsa efficacia della superstrada a pedaggio “Via del Mare”. Per tutti gli itinerari analizzati, il risparmio di tempo rispetto alla viabilità locale è minimo o inesistente, specialmente in inverno, e si riduce a percentuali modeste anche durante il traffico intenso estivo.
A preoccupare è anche l’impatto sul territorio, come lo svincolo che attraverserebbe il centro di Caposile, compromettendone la vivibilità. A questo si aggiungono criticità irrisolte: interferenze con la viabilità agricola, accodamenti verso il litorale, mezzi agricoli sulle strade locali e costi sempre più elevati per la realizzazione dell’opera. Tutte queste criticità rappresentano veri “macigni” sulla fattibilità dell’opera, mettendo in dubbio che possa essere realizzata in tempi e costi ragionevoli.
Per valutare poi gli effetti economici e di pedaggio bisognerebbe, in nome della trasparenza e del buon senso, elaborare scenari su valori di investimento realistici e valutare il reale andamento delle tariffe secondo gli indici Istat dal 2013 al 2024, che non è l’1,5 % come indicato nel Piano Economico finanziario contrattuale.
Serve assolutamente un piano B a questo progetto perché potrebbe non essere sufficientemente solido o redditizio per convincere le banche a finanziarlo
Non possiamo permetterci un altro disastro come quello della Pedemontana. È necessario aprire un confronto serio e trasparente, anche in Consiglio regionale, per evitare errori irreparabili.
Zaia vuole lasciarci in eredità un ulteriore errore, in questo caso peggio della Pedemontana perché la strada, che c’è già ed è gratuita, diventerebbe a pagamento!