IN ITALIA NEL 2023 SI SONO PIANTATI IL 10% IN MENO DI ALBERI RISPETTO AL 2022! COSI’ NON SI FERMA LA CRISI AMBIENTALE!

La IV edizione dell’Atlante delle foreste messo a punto da Legambiente e “Azzero CO2” per Il Sole 24 Ore, pubblicato l’11 novembre scorso, ci mostra un dato preoccupante: nel 2023 sono stati piantati 2,4 milioni di alberi, il 10% in meno rispetto all’anno precedente, che erano stati 2,65 milioni.
Nonostante il valore economico dei benefici generati da queste piante sia stimato oltre 16 milioni di euro all’anno, questo calo solleva domande importanti sull’impegno reale dell’Italia verso la sostenibilità.

È noto che gli alberi sono fondamentali nella lotta ai cambiamenti climatici: assorbono CO2, regolano il clima, migliorano la qualità dell’aria, contrastano il dissesto idrogeologico e l’erosione del suolo, producono materie prime e alimenti. Svolgono una funzione fondamentale rispetto all’intensificarsi dei fenomeni estremi, che sono diventati la normalità. Senza considerare quanto abbelliscano le aree urbane e degradate a prescindere da tutto.

Ma non si fa abbastanza.

Le città metropolitane più attive come Torino e Bari hanno visto un incremento significativo degli alberi messi a dimora, ma molte aree del paese sono ancora indietro.

In questo rapporto il Veneto risulta solo al 7° posto con 265 ettari utilizzati per la piantumazione nel 2023 e primi mesi del 2024. Ben poca cosa se pensiamo che solo la tempesta Vaia nel 2018 ha abbattuto 8 milioni di alberi.

Il cambiamento climatico, con temperature estreme e siccità, influisce sulla scelta delle specie da piantumare. Nelle condizioni attuali molte piante autoctone non ce la fanno più ad attecchire.

Il Pnrr mirava inizialmente a piantare 6,6 milioni di alberi entro il 2024, ma l’obiettivo è stato ridotto a 4,5 milioni a causa di difficoltà, tra cui la scarsità di piante disponibili.

La lotta al cambiamento climatico e la tutela della biodiversità richiedono azioni più ambiziose e una visione a lungo termine. Piantare alberi è un passo importante ma serve un impegno costante, strutturato e coordinato a tutti i livelli amministrativi e politici. Oltre ad incrementare le piantumazioni serve tutelare e monitorare le foreste esistenti, coordinando meglio le risorse e coinvolgendo i cittadini. Solo con un approccio strategico, si potrà davvero contribuire alla lotta contro la crisi climatica e alla tutela del territorio, creando un futuro più sostenibile per le prossime generazioni.

FOTO: Tabella estratta dal Sole 24 Ore dell’11/11/2024

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