STRAGE DI 675 ALBERI NEL BOSCO DEL CANSIGLIO PER FARE UNA STRADA. COL BENESTARE DELLA REGIONE, SI È COMPIUTA UNA SECONDA VAIA.

Con l’intento di recuperare un limitato numero di alberi schiantati dalla tempesta Vaia, il Commissario per l’emergenza nel 2021, con il benestare della Regione, ha autorizzato la costruzione di una strada di 4,5 km nel cuore del Bosco del Cansiglio, in località Lama del Porzel, nel Comune di Alpago in Provincia di Belluno, sito protetto della Rete Natura 2000.
Risultato? Una strage ambientale che equivale a una seconda Vaia: la distruzione di ben 675 alberi, molti dei quali secolari.
Questa incredibile e gravissima vicenda comporterà la distruzione di una parte storica e unica del nostro territorio, tutelata da secoli, per l’esattezza dal 1548, quando il Consiglio dei Dieci della Serenissima la mise sotto protezione. Oggi, invece, quando l’attenzione, l’impegno, la sensibilità per la tutela del patrimonio ambientale dovrebbero essere ai massimi storici, assistiamo ad un vergognoso scempio di un patrimonio di faggi, abeti rossi e abeti bianchi, alcuni unici in Europa per quanto riguarda le dimensioni.
Grazie alle segnalazioni di escursionisti e associazioni ho presentato un’interrogazione e ottenuto una risposta che conferma i numeri della strage: si tratta di 465 faggi, 40 abeti rossi e 168 abeti bianchi. Ridicola la compensazione proposta dalla Regione: proteggere un’area già protetta senza ripiantare un solo albero.
Questa operazione è costata a noi contribuenti 400 mila euro rendendo felice solo il vincitore di tale appalto.
Non mi fermerò qui: ho richiesto accesso agli atti per capire come è stato possibile approvare un simile abominio. La Regione ora spieghi e si assumi la responsabilità di questa devastazione, che contrasta numerose direttive europee.
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