Venezia, 7 febbraio 2022
“Anziché insultare, il consigliere Michieletto dovrebbe dire come mai nella sua proposta di modifica alla legge sulla promozione dell’acqua alla spina cancella la parte più importante dell’attuale norma antiplastica, ovvero il divieto di rinnovare alla decadenza tutti i contratti con le ditte proprietarie dei distributori automatici di acqua in bottiglia”. A dirlo, replicando al collega leghista, è Andrea Zanoni, consigliere regionale del Partito Democratico. “Il mancato rinnovo degli appalti per i distributori di acqua in bottiglia era uno dei pilastri del provvedimento: non si sarebbero più vendute bottigliette di plastica nelle sedi della Regione e delle sue partecipate, così come negli ospedali. Nella sua relazione al Consiglio Michieletto parla solo dei tempi più lunghi per mettersi in regola e di misure igienico sanitarie, omettendo completamente la cancellazione del divieto del rinnovo dei contratti che invece c’è nell’articolato. Magari dovrebbe spiegare perché. O forse si vergogna?”.
“La legge è stata approvata due anni fa all’unanimità per dare risposte all’opinione pubblica e in particolare ai giovani e agli studenti, al movimento Fridays for future che chiedevano alla politica scelte forti all’insegna della sostenibilità. Grazie a reportage internazionali e studi scientifici erano venuti alla luce due fenomeni: l’esistenza di isole di plastica galleggianti negli oceani e la ‘normale’ assunzione di plastica che si trova negli alimenti, in particolare nel pesce. Da qui un provvedimento che dava tempo alla Regione, partecipate e ospedali così come agli enti locali, Comuni per primi, due anni per mettersi in regola, decidendo dove installare i distributori di acqua alla spina. Adesso si vuol cambiare le carte in tavola, portando il termine a cinque anni sia per la Regione e che per i Comuni. Un brutto passo indietro, giustificato con motivazioni risibili”.