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Gruppo PD Veneto: “Caso-Report, non bastano le risposte dei tecnici in Commissione. Vogliamo un confronto in Consiglio con Zaia sulla gestione della pandemia”

Venezia, 28 aprile 2021

“Dietro al caso scoperchiato da Report le eventuali responsabilità non sono soltanto tecniche, ma politiche e per questo Zaia deve presentarsi in Consiglio in modo da potersi confrontare a 360 gradi sulla gestione della pandemia. La proposta di una seduta di Quinta commissione alla presenza dei tecnici, perché sono loro che si occupano di tamponi e delle modalità di contact tracing è insufficiente: il tema non è la disamina tecnica delle procedure in campo sanitario, ma la discussione sulle scelte politiche compiute nei mesi della pandemia. Non è accettabile lo scaricabarile sulla parte tecnica della Regione, già iniziato in questi giorni, né che sia lui a decidere le modalità con cui si debba fare chiarezza. C’è una sede istituzionale e lì si discute, nel rispetto di tutte le forze politiche e di tutti i veneti”. A ribadirlo sono i consiglieri del Gruppo del Partito Democratico, dopo le polemiche di ieri in aula, con l’abbandono dei lavori da parte dei rappresentanti di opposizione in attesa di potersi confrontare con Zaia a Palazzo Ferro Fini martedì prossimo.

 

“La Commissione non esclude il Consiglio: siamo favorevoli ad ascoltare i tecnici su tutti i temi sollevati dall’inchiesta di Report, ma ovviamente non è sufficiente, perché noi non siamo tecnici. Non vediamo il presidente Zaia in Consiglio dalla seduta di insediamento, l’ultima volta a dicembre si è collegato in streaming: di cosa ha paura, di sporcare con una presenza il ruolino di marcia? Il confronto è il sale della democrazia, ma il presidente ormai è troppo abituato alle conferenze stampa a Marghera. I tecnici risponderanno alle nostre domande in Commissione e il presidente lo faccia in Consiglio. Ieri il vicepresidente dell’assemblea, Finco, ha garantito che si sarebbe presentato in aula, adesso assistiamo ad un inspiegabile dietrofront. È una presa in giro che offende non solo noi, ma tutti i veneti che hanno diritto ad assistere ad un confronto democratico”.

 
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