Venezia 30 apr. 2020 – “Il supercommissario Elisabetta Spitz non ha risposto sul funzionamento del Mose in caso di maree eccezionali e ha confermato che il sistema delle paratie non protegge la Basilica di San Marco, poiché viene allagata con 80-90 centimetri di acqua alta”. Così Andrea Zanoni, consigliere del Partito Democratico e vicepresidente della commissione Ambiente commenta l’esito dell’audizione odierna del supercommissario al Mose che aggiunge: “A una mia precisa domanda, su cosa potrebbe accadere in situazioni come quella dello scorso 12 novembre, ha confermato solo che a partire da maree da 110, 120 centimetri di livello viene attivato il sistema delle paratie, senza però dire sino a che livello di marea il sistema evita l’allagamento di Venezia. Volevamo avere certezze, poiché il supercommissario Spitz, ha annunciato che dal 4 giugno p.v.,le quattro ‘central room’ dei lotti di barriere saranno collegate con un sistema tramite ponte radio e quindi a partire dalla prossima stagione autunnale dovrebbe essere possibile attivarle in caso di emergenza. A parte il condizionale, dobbiamo sapere se, una volta attivate, saranno utili”. “
Ho ricordato – informa il consigliere – le dichiarazioni dell'Assessore regionale alla Protezione Civile Bottacin, espresse in Consiglio regionale Veneto il 14 novembre scorso, durante la seduta straordinaria svolta a Treviso a causa dell’allagamento dell'aula consiliare di Palazzo Ferro Fini: ‘Mose o non Mose’, sarebbe accaduto lo stesso”. “Pellestrina è andata completamente sotto, questo significa che le paratoie non sarebbero servite. È un dato tecnico. E ciò vale purtroppo anche per la Basilica di San Marco. A domanda precisa l’Assessore Bottacin, ha risposto si subisce l’allagamento con 80-90 centimetri, quindi sarebbe necessario un sistema di protezione specifico di salvaguardia”. “Riassumendo: per la Basilica di San Marco, il Mose non serve perché viene attivato solo a 110/120 centimetri, se invece arriva una marea di 187 centimetri come quelli del 12 novembre us, Venezia va comunque sotto acqua, perché i riferimenti altimetrici di Pellestrina sono inferiori, come ha detto l’Assessore alla Protezione civile Bottacin, non smentito dal supercommissario al Mose Spitz. È una situazione veramente inquietante considerato –conclude Andrea Zanoni – anche l’enorme quantità di denaro pubblico che è stato speso”.