ANDREA

ZANONI

Consigliere Regionale

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Modifica legge Commercio della regione Veneto: ancora consumo del suolo, dalle serre dismesse nuovi centri commerciali

Con poche modifiche la Giunta Zaia distrugge i principi della legge sul commercio. Pochi commi che eliminano quanto si era fatto finora su questo fronte.

La Delibera della Giunta regionale del Veneto n.79 del 28 settembre scorso “Indirizzi per lo sviluppo del sistema commerciale”, vuole infatti introdurre modifiche al regolamento attuativo della Legge regionale n.50/2012.

La delibera prevede l’inserimento all’articolo 2 di un comma aggiuntivo, il 7bis, che “in deroga a quanto previsto al comma 7, la riqualificazione delle aree o strutture dismesse e degradate si applica anche alle aree agricole adiacenti al centro urbano purché dette aree siano già servite da adeguiate opere di urbanizzazione e infrastrutture viabilistiche e presentino evidenti elementi di degrado legato all’abbandono e alla presenza di strutture agricolo-produttive non collegate con nesso funzionale ad un’azienda agricola ….e …risultino dismesse e confliggenti con il contesto figurativo e insediativo.

Ciò che la Giunta propone è vergognoso, perché si vuole introdurre una gigantesca deroga, senza aver consultato alcuna associazione di categoria, gli enti locali, le associazioni di tutela ambientale.

Si tratta di una mossa che consente di consumare una quantità enorme di suolo agricolo e che apre pesantemente la strada alla speculazione.

In nome di interessi particolari, si provocano danni in tutta la regione, stravolgendo una normativa sulla cui impostazione, principi e scelte di fondo avevamo concordato, perché faceva voltare pagina al Veneto, mettendo un freno al problema del consumo di suolo e dei grandi centri commerciali, spuntati come funghi e che hanno distrutto i tessuti urbani e del commercio delle nostre città.

Siamo di fronte ad una strana procedura, di fatto, con questo strumento di urbanistica commerciale si modificano profondamente i piani regolatori dei Comuni, quando gli stessi nascono sulla scorta di procedure quali la VAS, che prefigura scenari di sviluppo e sostenibilità. Si rischia un impatto sul territorio devastante, di milioni di metri cubi.

L’assurdo è che proprio in questi giorni la Commissione Ambiente e Territorio sta discutendo della legge sullo stop al consumo di suolo: con questa modifica si può chiudere in anticipo l’iter, perché a questo punto non si capisce cosa non resti ancora da consumare.

Tutti siamo interessati a valorizzare il territorio e a valorizzare i prodotti tipici locali, ma per questo non si può stravolgere il concetto di consumo di suolo dall’oggi al domani con un semplice parere di Giunta, che di fatto consente di realizzare centri commerciali in zona agricola in luogo di impianti zootecnici dismessi.

Quando nella precedente legislatura venne discussa la legge 50 sul commercio e del regolamento attuativo vennero escluse le aree agricole in nome della salvaguardia del territorio.

Ora, con questa delibera, viene annullato un lavoro al quale ha preso parte un pool di esperti ed accademici per porre le fondamenta della legge 50, per la quale è servito un anno di studi, di raccolta dati e di previsioni.

Considerato che sono all’esame della II Commissione ben tre progetti di legge contro il consumo del suolo, di cui uno della Giunta, che anche in questo caso la maggioranza dimostri una certa schizofrenia.

C’è un problema di trasparenza e di rapporti Giunta Consiglio, perché un provvedimento di tale portata rimane nelle segrete stanze della Giunta. Riteniamo poi si tratti di un atto ad personam , il secondo dopo quello ad hoc per i cavatori, che ha dimezzato i canoni per il prelievo di materiali nei fiumi. E’ evidente che c’è qualcuno che da questo ne trae un grosso giovamento, qualcuno che non è il Veneto, qualcuno che non è l’ambiente o il territorio.

Come gruppo PD chiediamo  che questa delibera venga ritirata ancora prima che approdi in Commissione. E’ un provvedimento irricevibile, perché contrasta platealmente con le finalità della legge sul commercio. Si tratta di un pasticcio distruttivo sul quale gli assessori all’urbanistica, all’agricoltura e allo sviluppo non hanno aperto bocca.

Sarebbe interessante monitorare in provincia di Treviso i siti con serre agricole dismesse o vecchi allevamenti abbandonati per capire dove potrebbero arrivare nuovi centri commerciali.

Andrea Zanoni

 

In allegato testo della Delibera della Giunta Regionale

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