“Il territorio – prosegue Zanoni – non è stato minimamente coinvolto: solo ieri i sindaci trevigiani sono venuti in trasferta in Consiglio regionale per incontrare l’assessore all’Ambiente Gianpaolo Bottacin. Questo è uno sfregio alle norme statutarie che prevedono la partecipazione delle comunità locali alla formazione legislativa: nella commissione Ambiente, infatti, non sono stati sentiti in audizione nemmeno i sindaci dei territori interessati. Lo scorso 17 novembre la commissione Ambiente ha sentito in audizione le associazioni, ma a causa dei tempi ristretti di convocazione e dell’oggetto generico della convocazione (Bilancio 2017) solo due delle 10 invitate hanno partecipato, l’Anbi Veneto e la Filt Cgil Veneto. In realtà alla seduta era presente una terza associazione pur non invitata, l’Albo Cavatori Veneto, rappresentato dal signor Ottorino Zamberlan. Chi lo avrà mai avvisato? Il rappresentante dei cavatori, non contento della deregulation totale prevista dall’originario articolo proposto dalla Giunta con il Pdl 194 (Collegato alla legge di stabilità) che sin troppo concedeva ai cavatori, ha avanzato in Commissione addirittura ulteriori richieste come l’eliminazione del tetto massimo di 2 milioni di metri cubi per provincia di ghiaia scavabile, come risulta dal verbale di commissione e da un documento dello stesso datato il 17 novembre e firmato da Raffaella Grassi, presidente dell’Albo Cavatori del Veneto”.

“Tanta ingordigia – afferma Zanoni – secondo la maggioranza era però meritevole di un premio. Infatti, nella seduta successiva del 22 novembre, i colleghi Giorgetti del gruppo di Forza Italia e primo firmatario, il Capogruppo della Lega Nord Finco, il Capogruppo di Zaia Presidente Rizzotto, Montagnoli della Lega Nord e Bassi della Lista Tosi hanno presentato un emendamento che propone pari pari quanto chiesto dal rappresentante dei cavatori, emendamento approvato e diventato l’attuale articolo 61 del Pdl 194 in discussione in Consiglio. Non so con quale faccia la collega trevigiana Rizzotto possa adesso presentarsi di fronte ai sindaci della sua provincia, arrabbiatissimi per una riforma approvata nel chiuso del palazzo e scritta dalla maggioranza sotto la dettatura della lobby dei cavatori”.

“Ma la cosa più grave – conclude il Consigliere del PD – è che questa maggioranza, su direttive del Governatore Zaia, sta infilando nel collegato al Bilancio di tutto e di più, costringendoci ad affrontare numerose riforme su importante tematiche (cave, parchi, Ipab, Arpav, caccia, urbanistica, piano casa, ecc.) in una singola legge. Questo svuota le funzioni del Consiglio, impedendoci di aprire una seria discussione in aula a causa dei tempi contingentati, utili a trattare una sola legge e non diverse decine, e di sentire la categorie interessate nella competente commissione”.