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Zanoni, sopralluogo al Sito di Interesse Comunitario del “Cellina–Meduna” a Cordenons (PN)

Mercoledì 3 aprile, alle 9.00, l’eurodeputato Andrea Zanoni effettuerà un sopralluogo al SIC del “Cellina-Meduna” a Cordenons (PN), dove incontrerà Mauro Caldana, dell’Associazione Naturalistica Cordenonese: «Dai monitoraggi ambientali effettuati dal Comando 132° Brigata Corazzata Ariete, gestore del poligono militare “Cellina-Meduna” è risultato che sono stati superati i valori soglia dei metalli pesanti derivanti dalle attività di addestramento. La Regione deve intervenire immediatamente sull’intera area con prelievi e verifiche dello stato della falda acquifera. Sono a rischio la salute dei cittadini, oltre che l’ambiente»

Mercoledì 3 aprile 2013, alle 9.00, l’eurodeputato Andrea Zanoni, componente del gruppo ALDE (Alleanza dei Liberali e Democratici Europei) e membro della commissione ENVI Ambiente, Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo effettuerà un sopralluogo nel Sito d’Importanza Comunitaria del “Cellina-Meduna” a Cordenons (PN). Nella visita sarà guidato da Mauro Caldana, dell’Associazione Naturalistica Cordenonese.

Il Comando della 132° Brigata Corazzata Ariete di Pordenone, ente gestore dell’area demaniale “Poligono Cellina–Meduna”, a ridosso del Sito d’interesse Comunitario (SIC), ha effettuato monitoraggi ambientali rilevando limiti superiori alla soglia consentita di cadmio, antimonio, piombo, nichel, zinco, rame e vanadio in tre degli otto siti utilizzati dai militari per gli addestramenti. Le aree interessate dal campionamento sono state recintate con paletti di ferro e filo spinato per impedire l’accesso a uomini e animali, anche posizionando cartelli di divieto di accesso nel raggio di 300 metri. La zona sarà preclusa ad ulteriori attività di addestramento per evitare incrementi dei valori di soglia.

«È necessario procedere immediatamente a ulteriori accertamenti, coinvolgendo l’Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale – ha affermato Zanoni –  Devono essere effettuati prelievi per le analisi in tutta l’area circostante, non limitandosi a quella del poligono. Sono urgenti approfondite verifiche sulla falda acquifera, visto che si tratta di terreni molto permeabili e i veleni presenti possono essere facilmente veicolati nel sottosuolo e poi direttamente nella falda. È necessario caratterizzare tutta l’area del SIC con campionamenti sulla matrice del suolo, del sottosuolo, dell’acqua e dell’aria. Dopo la caratterizzazione, utile a determinare il fenomeno di inquinamento sotto il profilo dell’estensione, dell’intensità e della tipologia delle sostanze inquinanti, bisogna passare immediatamente alla fase della bonifica. Le autorità regionali devono intervenire al più presto, perché con questi inquinanti non si scherza: ci sono in gioco la salute dei cittadini e la tutela dell’ambiente e delle falde acquifere».

Il SIC del “Cellina-Meduna”, con vicino il SIC delle Risorgive del Vinchiaruzzo, sono gestiti dalla Regione Friuli Venezia Giulia e il presidente dell’associazione ambientalista Mauro Caldana chiede da tempo che si provveda quanto prima a emanare un regolamento che stabilisca le attività vietate e quelle consentite all’interno dell’area e nelle zone limitrofe.

I due fiumi che scorrono in questa zona, il Cellina ed il Meduna, formano depositi ghiaiosi con una notevole biodiversità, rappresentata da molte specie faunistiche e vegetali iscritte a diverse liste di specie da salvaguardare.

«Già prima della notizia della presenza dei metalli pesanti nell’area del poligono, era stato sollevato il problema della mancanza di regolamentazione di un’area protetta a livello comunitario  – ha concluso Zanoni – Non è accettabile che la Regione Friuli Venezia Giulia non abbia ancora provveduto ad una regolamentazione, come previsto per le aree istituite a norma della Direttiva Habitat 92/43/CE: ci sono regole che devono essere rispettate. È necessario attivare i procedimenti per rendere operativi i Piani di Gestione dei SIC».
 
Ufficio Stampa On. Andrea Zanoni
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