Blitz del reparto aeronavale della Guardia di Finanza di Venezia nell’Operazione Alcione, in uno stabilimento di Casale sul Sile (TV). Gli uomini delle Fiamme Gialle hanno denunciato il titolare con l’accusa di violazioni ambientali e hanno sequestrato il cantiere, apponendo i sigilli ai rifiuti e ai materiali abbandonati. L’eurodeputato Andrea Zanoni ha affermato: «Complimenti alla Guardia di Finanza per l’operazione portata a termine. Mi chiedo come sia possibile che i responsabili del Parco del Sile e la Provincia di Treviso non si sono accorti di nulla»
L’altro giorno, il reparto aeronavale della Guardia di Finanza di Venezia ha posto sotto sequestro un cantiere che si occupa di navi a Casale sul Sile (TV), con l’accusa di gravi violazioni ambientali. Il responsabile è stato denunciato.
Il biltz è stato portato a termine a conclusione dell’Operazione Alcione, che da tempo i finanzieri conducevano passando al setaccio la laguna ed i corsi d’acqua per scoprire eventuali abusi demaniali, edilizi e violazioni ambientali. Fino ad oggi, sono stati 40 i controlli, molti dei quali con esito positivo.
Questa volta, i militari delle Fiamme Gialle hanno individuato un cantiere navale sul fiume Sile, a Casale, che svolgeva lavori di manutenzione, riparazione e demolizione di imbarcazioni, utilizzando un terreno risultato privo del sistema di raccolta delle acque reflue di lavorazione. Le acque contaminate erano riversate direttamente sul terreno, finendo poi nel fiume.
È stato inoltre individuato uno scarico non autorizzato di reflui di lavorazione che andava direttamente nel Sile. Nel corso del blitz, è stata sequestrata una considerevole quantità di rifiuti: residui di sabbiatura di scafi, vernici, materiali provenienti da smantellamento e riparazioni di imbarcazioni e parti meccaniche di motori. Il tutto era abbandonato nell’area e sul greto del fiume, a due passi dal Parco del Sile.
Sono stati sequestrati anche otto manufatti abusivi, adibiti a magazzini ed uffici. Gli uomini delle Fiamme gialle hanno infine scattato fotografie dall’elicottero per documentare le violazioni nell’area sottoposta a tutela ambientale.
L’europarlamentare Andrea Zanoni, membro della Commissione ENVI Ambiente, Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo, ha affermato: «Complimenti alla Guardia di Finanza per l’operazione portata a termine con successo. Il fiume Sile è tutelato dalle Direttive Habitat 92/43/CEE e Uccelli 2009/147/CE, poiché rientrano nella rete Natura 2000 come Sito d’Interesse Comunitario (SIC) e Zona a Protezione Speciale (ZPS). Ma in tutti questi anni com’e’ possibile che i responsabili del Parco del Sile non si sono accorti di nulla? Invece di scaldare le loro poltrone, i dirigenti e il presidente vadano a vedere quello che accade in questo parco sempre più bistrattato. Deve essere stato un vero smacco il fatto che a scoprire queste gravi violazioni ambientali sia stato un ente esterno e non il loro, con tutto quello che costano ai contribuenti veneti. Ora mi auguro che i consiglieri del Parco chiedano spiegazioni su ciò che sta accadendo sotto il naso di troppi. È incredibile che l’Ente Parco e la Provincia di Treviso spendano moltissimi euro per la guerra alle Nutrie ed alle Lepri con centinaia di volontari, come se quelli fossero i problemi e poi non si accorgano di scempi gravissimi che si consumano davanti ai loro occhi».
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