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Valdastico Sud – A31, 27 indagati. Zanoni:«Finalmente si farà luce sui rifiuti nel sottofondo dell’A31»

La Direzione Distrettuale Antimafia di Venezia ha inviato 27 avvisi di garanzia nell’ambito dell’inchiesta sulla presunta presenza di materiali tossici nel sottofondo dell’A31 Valdastico Sud. Tra gli indagati compare anche Attilio Schneck, Presidente dell’A4 Holding che controlla la concessionaria Brescia-Padova e attuale Commissario straordinario della Provincia di Vicenza. L’eurodeputato Andrea Zanoni ha affermato: «Già a luglio 2012 avevo presentato un’interrogazione alla Commissione europea per chiedere l’apertura di indagini da parte della Ue sui materiali di scarto di acciaieria potenzialmente tossici seppelliti nel fondo stradale sottolineando la possibile violazione delle Direttive comunitarie “Rifiuti” e “Acque”. Mi auguro che ora la Magistratura arrivi fino in fondo: ho sempre sottolineato che è a rischio la salute di migliaia di cittadini»

 

La Direzione Distrettuale Antimafia di Venezia ha inviato 27 avvisi di garanzia nell’ambito dell’inchiesta sulla presunta presenza di materiali inquinanti nel sottofondo dell’A31 Valdastico Sud. Tra gli indagati compare anche Attilio Schneck, ex presidente della Brescia-Padova e oggi Presidente dell’A4 Holding (la società che controlla la concessionaria Brescia-Padova) e Commissario straordinario della Provincia di Vicenza.

 

L’inchiesta è partita da un esposto presentato dalle associazioni “Medicina Democratica” e AIEA (Associazione italiana esposti amianto). Nel documento si sottolinea un presunto inquinamento delle falde sotto il cantiere dell’A31 Sud per la presenza di rifiuti di acciaieria altamente tossici.

 

A far scattare l’inchiesta è stato un episodio accaduto ad Albettone (VI): la morte di un cane dopo aver bevuto da una pozza vicina al cantiere dell’A31 Sud. Il Pubblico Ministero veneziano, Rita Ugolini, aveva incaricato due esperti per una prima ricognizione dalla quale sarebbero emersi elementi che farebbero ritenere fondata la denuncia.

 

Ora la Procura ha deciso di procedere con ulteriori accertamenti nei lotti vicentini contestati: il 4, Montegaldella-Albettone; il 5, lo svincolo Albettone-Barbarano, e il 6, ovvero  il viadotto sul Bisatto nei Comuni di Albettone e Agugliaro.

 

Sono stati, quindi, emessi 27 avvisi di garanzia per imprenditori vicentini, veneti e lombardi e i vertici della società autostradale, con le accuse di falso ideologico e traffico illegale di rifiuti in forma organizzata.

 

Tra gli indagati ci sono Attilio Schneck, Presidente dell’A4 Holding e Commissario straordinario della Provincia di Vicenza, il Presidente della Serenissima Costruzioni Spa, controllata di A4 Holding ed il veronese Flavio Orlandi. Nell’elenco figurano inoltre: il vicentino Antonio Beltrame, Afv Acciaierie Beltrame, Valeria Caltana della Mestrinaro Spa di Zero Branco (TV), Pierluca Locatelli, della Locatelli geom. Gabriele Spa di Grumello del Monte (BG), i veneti Carlo Meneghini della Eco.Men di Carmignano di Brenta (PD), Filippo Galiazzo della Zerocento Srl di Conselve (PD), Luciano Bugno della Bugno Luciano Srl di Vigonza (PD); Marcella Ceotto della Old Beton Srl di Susegana (TV), Simone Matteo Venturi di Villafranca (VR); Luigi Persegato della Co.Se.Co. Srl di Lozzo Atestino (PD), Fabio Zanotto della Egi Zanotto Spa di Marano Vicentino (VI); Paolo Cornale della Ac.S.G. Palladio Srl di Vicenza, Roberto De Conti della Lachiver Laboratori srl di Verona, Albereto Tommasi, Lecher ricerche e analisi Srl di Salzano (VE), Mauro Saccon, di Altavilla Vicentina.

 

L’eurodeputato Andrea Zanoni, membro della Commissione ENVI Ambiente, Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo ha affermato: «Il 26 giugno scorso, in occasione dell’inaugurazione del secondo tratto della Valdastico Sud avevo invitato il Presidente Schneck a dire cosa intendeva fare dei rifiuti seppelliti sotto il manto stradale della A31: invece di tagliare nastri si doveva far luce prima sui rifiuti. È più di un anno che ho sollevato il problema del rischio che stanno correndo i cittadini che vivono con materiali altamente tossici a due passi e si servono di una falda acquifera potenzialmente inquinata da veleni, con violazione della Direttiva quadro sulle Acque 2000/60/CE. Schneck si dichiara tranquillo affermando che si tratta di un atto dovuto da parte della Magistratura e annuncia di costituirsi parte civile contro chi ha depositato l’esposto. Non ne sarei così sicuro se fossi in lui. Mi auguro che finalmente la Procura faccia luce sulla questione».

 

Tra i 27 indagati c’è anche Valeria Caltana, Presidente del Consiglio di Amministrazione e Amministratore Delegato della Mestrinaro Spa di Zero Branco (TV). «All’inizio di giugno, i Pubblici Ministeri della Procura della Repubblica di Venezia, Giorgio Gava e Roberto Terzo, hanno chiuso le indagini e a breve potrebbero chiedere il rinvio a giudizio per traffico clandestino di rifiuti pericolosi di Lino e Sandro Mario Mestrinaro, Italo Bastianella, Loris Guidolin e Maurizio Girolami. Ora la stessa società Mestrinaro la ritrovo nell’elenco degli indagati per la A31 Sud. Anche in questo caso avevo già presentato, l’8 marzo 2013, un’interrogazione alla Commissione europea per chiedere che si indagasse sulla possibile violazione delle Direttive “VIA” 2011/92/UE e “Rifiuti” 2008/98/CE in merito all’attività di trattamento di rifiuti a Zero Branco. Il tempo mi sta dando ragione e tutti i nodi stanno arrivando al pettine».

 

BACKGROUND

 

Il 26 luglio 2012, Zanoni ha presentato un’interrogazione per chiedere l’apertura di indagini da parte della Ue sui materiali di scarto di acciaieria potenzialmente tossici seppelliti nel fondo stradale della Valdastico Sud tra Vicenza e Rovigo, con possibile violazione della Direttiva quadro sulle Acque 2000/60/CE e  di quella sui Rifiuti 2008/98/CE.

 

Il 10 settembre 2012 è arrivata la risposta del Commissario all’Ambiente Ue Janez Potočnik confermando che “il presunto utilizzo di materiali provenienti da rifiuti tossici nella costruzione della bretella autostradale Valdastico Sud è oggetto di indagini da parte di due Procure italiane, in seguito a denunce presentate da un comitato locale di cittadini”.

 

Nel 2011 il Comitato difesa ambiente salute Valdastico Sud, delle province di Vicenza e Padova, denunciò la presenza di materiali di scarto di acciaieria potenzialmente tossici nel fondo stradale della Valdastico Sud, facendo partire due esposti, uno alla Procura di Vicenza e uno a quella di Venezia.

 

Parallelamente, l’Associazione Medicina Democratica e l’AIEA (Associazione italiana esposti amianto) presentarono un altro esposto, da cui sono scaturite le indagini dei Carabinieri e della Procura Anti-Mafia di Venezia. Nell’esposto, l’ingegnere Marco Nosarini ha raccolto diverse foto di pozze gialle e scarti di acciaieria sparsi nei campi fra Torri di Quartesolo (VI) e Noventa Vicentina (VI), nei pressi del cantiere dell’autostrada, le quali proverebbero l’utilizzo di materiale altamente inquinante.

 

Residenti della zona hanno testimoniato un viavai notturno di camion che avrebbero scaricato tonnellate di tali materiali. Esistono analisi di laboratorio sul materiale raccolto nel cantiere che confermerebbero la presenza di svariate tipologie di metalli pesanti e sostanze chimiche in concentrazioni ben superiori ai limiti di legge. Ad oggi, pare non essere stata fatta alcuna bonifica.

 

Inoltre, sono stati registrati più casi sospetti di cani deceduti poco dopo essersi abbeverati da pozze d’acqua lungo il sedime stradale, il che lascia spazio all’ipotesi di acque contaminate dalla presenza di materiali tossici, con conseguente rischio per la salubrità della falda acquifera qualora le sostanze inquinanti filtrassero nel sottosuolo.

 

Il 2 agosto 2012, l’eurodeputato Zanoni ha incontrato l’ingegnere Marco Nosarini del Comitato difesa ambiente e salute Valdastico Sud, nel cantiere a Logolo di Albettone (VI), dove ha visionato numerosi campioni di rifiuti da lui prelevati nel cantiere.

 

 

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