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Pedemontana veneta, altro che archiviazione, l’indagine Ue continua

L’eurodeputato Andrea Zanoni risponde a Silvano Vernizzi: “La Commissione europea ha solo detto che non sembra esserci una violazione per quanto riguarda l’accesso agli atti ambientali, ma continuano gli accertamenti sulle altre quattro direttive Ue che il progetto della Pedemontana potrebbe aver violato, e precisamente VIA, Habitat, Acqua e appalti pubblici”

 

Altro che archiviazione, le indagini della Commissione europea sulla Pedemontana veneta continuano eccome”. Lo fa sapere Andrea Zanoni, eurodeputato ALDE e membro della commissione ENVI Ambiente, Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo, in risposta all’annuncio dell’archiviazione del fascicolo da parte dall’ingegner Silvano Vernizzi apparso su alcuni articoli della stampa locale. “La Commissione europea mi ha confermato che non sembra violata la direttiva Ue 2003/4/CE sull’accesso del pubblico all’informazione ambientale visto che la documentazione negata tecnicamente sarebbe definita come informazione contrattuale, quindi non  coperta  dalla suddetta direttiva. Tuttavia sono ancora in corso gli accertamenti di Bruxelles su tutte le altre possibili violazioni, a partire dalla Direttiva 2011/92/UE sulla valutazione dell’impatto ambientale, proseguendo con la Direttiva 92/43/CEE Habitat e la Direttiva 2000/60/CE sulla qualità dell’Acqua, per finire con quella 2004/18/CE sulle procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici di lavori, di forniture e di servizi”.

 

Zanoni risponde così per le rime a Silvano Vernizzi che il 29 maggio aveva dichiarato, come ripreso da alcuni articoli altamente fuorvianti pubblicati sulla stampa locale, che “l’indagine della Commissione europea è stata archiviata” e che “nel trevigiano i cantieri della Pedemontana apriranno nel 2014”.

 

Invito Vernizzi a lasciare le ruspe in garage visto che le possibili irregolarità alla normativa comunitaria da parte di questa inutile superstrada sono ancora tutte da appurare – incalza Zanoni, secondo il quale il fatto che “sembra, e sottolineo la parola sembra, che non ci siano violazioni con l’accesso agli atti, costituisce un’inezia nel mare magnum di presunte irregolarità del progetto”.

 

L’eurodeputato, a proposito delle tre interrogazioni presentate sulla Pedemontana veneta (1) (2) (3), ricorda la risposta del Commissario Ue all’Ambiente Janez Potocnik dello scorso settembre che confermava la richiesta di informazioni all’Italia per quanto riguarda le tre direttive Ue in oggetto, ovvero VIA, Habitat e Acqua e quella del Commissario Ue al Mercato Interno Michael Barnier sugli appalti pubblici.

 

Zanoni ricorda anche come in risposta ad una interrogazione sulla situazione di palese incompatibilità e di violazione del principio di imparzialità dell’azione amministrativa nella Regione Veneto visto l’evidente conflitto d’interessi dell’ingegner Vernizzi (al tempo stesso Segretario regionale Infrastrutture e mobilità della Regione del Veneto, Commissario straordinario per la Pedemontana Veneta, Commissario straordinario per il Passante di Mestre, Amministratore delegato di Veneto Strade S.p.A., Presidente delle Commissioni regionali Valutazione Impatto Ambientale VIA e Valutazione Ambientale Strategica VAS), la Commissione europea ha fatto sapere che “contatterà le autorità italiane al fine di ottenere maggiori informazioni sulle modalità con cui si sono svolte le consultazioni delle autorità ambientali competenti, ai sensi della direttiva sulla valutazione dell’impatto ambientale per la superstrada pedemontana veneta”.

 

Insomma a ben guardare Vernizzi ha ben poco da festeggiare visto che la sua Pedemontana è ancora ben fissa sotto la lente di Bruxelles – conclude l’eurodeputato, che promette: “Per quanto mi riguarda continuerò a fare tutto il possibile affinché il territorio e i cittadini veneti non subiscano l’ennesima colata di cemento”.

 

BACKGROUND

 

La Prima interrogazione parlamentare sulla Pedemontana Zanoni l’ha consegnata nell’ottobre 2011 (appena un mese dopo il suo insediamento all’Europarlamento) con la quale ha chiesto a Bruxelles, oltre il rispetto dell’art. 3 della direttiva 2003/4/CE che garantisce libertà di accesso al pubblico alle informazioni in tema di ambiente, anche se non ritenesse che il progetto sia “in clamorosa controtendenza rispetto alle grandi linee tracciate dalla Commissione nel suo Libro Bianco sui trasporti (COM (2011) 144), che prevede espressamente di prediligere il trasporto su rotaia rispetto a quello su strada”.

 

Nel luglio 2012, Zanoni ha presentato una seconda interrogazione con la quale ha chiesto alla Direzione Generale Ambiente della Commissione europea un parere tecnico sulla compatibilità del progetto con le direttive 2000/60/CE in materia di acque, 92/43/CEE in materia di procedura V.INC.A., 85/337/CEE e 97/11/CE in materia di procedura V.I.A.

 

Nel marzo 2013 dopo queste prime due interrogazioni sulla sospetta violazione delle direttive europee ambientali,  Zanoni ha denunciato a Bruxelles che il contratto di concessione, progettazione, costruzione e gestione della Pedemontana potrebbe violare anche la direttiva 2004/18/CE sulle “procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici di lavori, di forniture e di servizi” per la clausola che prevede una compensazione economica da parte della Regione Veneto alla ditta costruttrice in caso di volume di traffico, e quindi di pedaggi, insufficiente. A questo proposito il Commissario Ue al Mercato interno ha risposto il 14 maggio scorso che “la Commissione esaminerà ulteriormente il caso” di un’eventuale violazione della normativa dell’UE in materia di appalti pubblici e terrà informato l’onorevole deputato sugli ulteriori sviluppi”.

 

Nel dicembre 2012, a proposito del progetto di variante sul nuovo tracciato del Passante Nord di Rovigo depositata da Veneto Strade SpA, Zanoni ha chiesto alla Commissione europea “se non ritiene che assegnare alla stessa persona il ruolo di Amministratore delegato di Veneto Strade e Presidente della commissione di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) della Regione Veneto, non rappresenti una situazione di palese conflitto d’interessi in violazione della Direttiva VAS 2001/42/CE e della Direttiva VIA 2011/92/CE”.

 

 

Ufficio Stampa Eurodeputato Andrea Zanoni

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