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Mercurio nelle falde nel trevigiano: Zanoni scrive all’Assessore all’Ambiente della Regione Veneto

L’eurodeputato Andrea Zanoni si è rivolto all’Assessore all’Ambiente veneto, Maurizio Conte dopo l’ennesimo pozzo inquinato da mercurio nel trevigiano: «Servono misure più incisive per risolvere la situazione che si trascina da troppo tempo. È indispensabile un ulteriore impegno da parte della Regione per lo stanziamento di fondi adeguati»

Il sindaco di Preganziol (TV), Sergio Marton, ha ordinato la chiusura di un pozzo in via Leopardi, tra la zona commerciale e la stazione ferroviaria, al limite della cosiddetta “zona rossa”. Il pozzo oggetto dell’ordinanza si trova in un’abitazione privata e pesca acqua a una profondità di 270 metri, proprio nella fascia inquinata. A chiedere la chiusura del pozzo è stato il Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione dell’Usl 9 che ha accertato la presenza di mercurio superiore ai limiti stabiliti per la potabilità dell’acqua.

Già lo scorso ottobre, la zona di via Leopardi era stata interessata dall’emergenza mercurio. Ad essere chiusa era stata la fontana pubblica nell’area verde tra via Leopardi e via Sant’Urbano dove erano stati rilevati valori di mercurio attorno a due microgrammi per litro, ovvero il doppio rispetto ai parametri di potabilità.

L’eurodeputato Andrea Zanoni membro della Commissione ENVI Ambiente, Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo ha scritto all’Assessore regionale all’Ambiente, Maurizio Conte: «Nei giorni scorsi si è avuta la conferma che dopo due anni il grave inquinamento da mercurio rilevato nelle falde acquifere dei comuni di Treviso, Casier, Preganziol e Quinto di Treviso è lontano dall’essere risolto. Molti cittadini non hanno più potuto godere dei loro pozzi dai quali estraevano l’acqua potabile e due pozzi della rete pubblica sono inutilizzabili. È stato necessario l’ampliamento della rete di acquedotti, ancora in corso e parziale, per il quale risulta che la Regione Veneto ha stanziato circa 2 milioni e mezzo di euro. A due anni di distanza non è ancora stata individuata la fonte primaria dell’inquinamento, mentre continuano le notizie relative al diffondersi dell’inquinamento. La Regione ha concesso la somma di 65 mila euro per effettuare un’indagine geologica sull’origine del fenomeno, sul possibile risanamento e sulla prevenzione della propagazione. Purtroppo però tale finanziamento si è rivelato del tutto insufficiente data la gravità della situazione e la profondità della falda».

Il progetto Monitoraggio Mercurio (Me.Mo), avviato con Deliberazione del Direttore Generale numero 126 dell’8 settembre 2011 dall’ARPAV, ente destinatario della somma suddetta, si concluderà a ottobre 2013.

Nei prossimi giorni l’Amministrazione comunale di Preganziol incontrerà i tecnici di Usl e dell’Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto (ARPAV) per valutare a situazione sull’emergenza mercurio che, oltre a Preganziol, ha coinvolto anche i territori di Treviso, Quinto (TV) e Casier (TV). Dallo scorso marzo, l’Usl ha imposto controlli semestrali sulla concentrazione di mercurio nell’area a sud-ovest della zona rossa a Preganziol, in seguito al progressivo avanzamento sotterraneo del mercurio nella falda compresa tra i 180 e i 300 metri di profondità in direzione sud-ovest.

«Fino ad oggi non si è arrivati ad alcun esito – ha concluso Zanoni – È indispensabile un ulteriore impegno da parte della Regione per lo stanziamento di fondi adeguati utili ad avviare un lavoro tecnico più approfondito che coinvolga la Comunità Scientifica in un progetto di studio sito-specifico per risalire all’origine del fenomeno. È urgente individuare la fonte primaria dell’inquinamento ed eseguire le successive opere di messa in sicurezza e bonifica che metterebbero definitivamente fine a questo problema che si protrae da troppi anni. Si devono tutelare la salute di migliaia di cittadini trevigiani oltre che una risorsa preziosa come l’acqua di falda»

BACKGROUND

Il 17 novembre 2011, Zanoni aveva presentato un’interrogazione alla Commissione europea per denunciare la situazione di inquinamento delle falde acquifere nel Veneto. Il 16 gennaio 2012, il Commissario Ue all’Ambiente Janez Potočnik aveva risposto che la Commissione stava “valutando i contenuti dei piani di gestione dei bacini idrografici elaborati a norma della Direttiva Quadro sulle Acque 2000/60/CE” sulla cui base avrebbe pubblicato nel corso del 2012 “una relazione sull’attuazione della direttiva, che entrerà a far parte del piano per la salvaguardia delle risorse idriche europee”.

Il 17 aprile 2013, l’europarlamentare ha presentato una seconda interrogazione alla Commissione europea per chiedere all’Ue di indagare sull’origine e sulle responsabilità delle autorità dell’inquinamento da mercurio delle falde sotterranee nei comuni di Treviso, Casier, Preganziol e Quinto di Treviso. Il 13 giugno 2013, il Commissario Ue Janez Potočnik ha risposto che la Commissione non possiede autorità per poter valutare la sufficienza o meno della somma stabilita per i finanziamenti e che non è stato possibile stabilire le cause dell’inquinamento a causa della complessa situazione idrogeologica della zona e dell’alta densità delle attività umane, ma riconosce la necessità di ulteriori stanziamenti per risolvere la questione.

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