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«La falconeria è una forma di sfruttamento degli animali che non ha nulla a che fare con la cultura»

A Caltanissetta e a San Cataldo (CL), le Amministrazioni comunali hanno aderito, insieme alle scuole di ogni ordine e grado locali, allo spettacolo medioevale di falconeria. L’eurodeputato Andrea Zanoni ha affermato: «Queste forme di sfruttamento di animali che in natura sono schivi e riservati, devono diventare retaggio del passato. Mi auguro che in futuro i Comuni che hanno patrocinato l’iniziativa e i Direttori scolastici che vi hanno aderito prendano le distanze simili spettacoli diseducativi e contro natura»

 

Il programma delle manifestazioni dell’Ottobre Sancataldese 2013, martedì 8 e mercoledì 9 ottobre 2013, prevedeva spettacoli medievali di falconeria organizzati dall’associazione “I Falconieri del Re ” di Poggibonsi (SI).

 

All’iniziativa hanno aderito i Comuni di San Cataldo (CL) e Caltanissetta, oltre ai Direttori didattici delle scuole di ogni ordine e grado locali.

 

L’associazione di falconieri toscana possiede 60 esemplari, tra Aquile, Falchi pellegrini, Falchi sacri, Gufi reali europei, Gufi indiani, Gufi africani, Gufi maculati, Barbagianni, Poiane del deserto e Poiane ferruginose.

 

L’eurodeputato Andrea Zanoni, vice Presidente dell’Intergruppo per il Benessere e la Conservazione degli Animali al Parlamento europeo ha affermato: «La falconeria è una forma di sfruttamento per fini meramente economici: gli uccelli rapaci, in natura schivi e timidissimi, vengono costretti ad esibirsi davanti al pubblico, sotto luci abbaglianti, in un ambiente rumoroso che loro per indole rifuggirebbero. Vengono addestrati a comportamenti innaturali e incompatibili con le loro caratteristiche e costretti a vivere in uno stato di perenne prigionia. I rapaci sono animali particolarmente protetti e tutelati dalla Convenzione di Washington e dalla Direttiva Uccelli 2009/147/CE. Mi auguro che le Amministrazioni comunali di Caltanissetta e San Cataldo in futuro non rilascino più autorizzazioni a simili forme di sfruttamento, che non possono essere assolutamente fatte rientrare nelle categorie di “spettacolo storico culturale” e di “educazione ambientale”».

 

Le esibizioni prevedevano la partecipazione, a pagamento, di gruppi e classi delle locali scuole di ogni ordine e grado. «I Dirigenti scolastici devono integrare i Piani dell’Offerta Formativa con attività che educhino realmente al rispetto della biodiversità, organizzando visite nelle Riserve e nelle zone protette istituite nella provincia di Caltanissetta o facendo partecipare gli studenti a corsi, conferenze e attività organizzate dalle associazioni ambientaliste locali – ha concluso Zanoni – Invito caldamente i Dirigenti scolastici a non inserire nei programmi dei prossimi anni scolastici iniziative dove gli animali sono trattati come oggetti, in pieno contrasto con il Trattato di Lisbona che li riconosce esseri senzienti. Il messaggio che le generazioni future devono apprendere anche sui banchi di scuola è il rispetto per gli animali e per ogni forma di vita, che è incompatibile con gli status di prigionia e di addestramento forzato».

 

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