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Commercio illegale di uccelli protetti e maltrattamento animale, riparte il processo a Treviso

Martedì prossimo (8 gennaio) riparte il processo ai nove accusati di  cattura, detenzione e commercio di uccelli migratori e fauna selvatica. Tra gli imputati due dipendenti della Provincia di Treviso. Zanoni: “Pene esemplari. I roccoli per la caccia sono un obbrobrio per una società civile”

Zanoni: “Servono pene esemplari per punire le attività orribili, come il laboratorio clandestino di vivisezione artigianale dei tordi da richiamo, imputate agli accusati”. Lo dice Andrea Zanoni, eurodeputato e presidente della Lega per l’Abolizione della Caccia LAC Veneto, in vista del processo (martedì 8 gennaio) che vede imputati a Treviso nove persone tra i quali due dipendenti della Provincia accusati di diversi reati connessi alla cattura, detenzione e commercio di uccelli migratori e fauna selvatica, nel contesto delle autorizzazioni della provincia di Treviso (giunta Muraro) dei famigerati roccoli, per fatti accaduti tra il 2007 e il 2009. “Mi auguro che, nel caso venissero giudicati colpevoli, questi signori siano condannati a pene esemplari”.

Tra i capi di imputazione a carico dei nove imputati troviamo: furto aggravato (la fauna selvatica è patrimonio dello stato), maltrattamento degli animali, detenzione illegale di armi, abuso d’ufficio, esercizio abusivo della professione di veterinario, rivelazione ed utilizzazione del segreto d’ufficio, detenzione di fauna protetta, commercio di fauna selvatica protetta e infine detenzione di fauna particolarmente protetta. “Molti degli uccelli catturati, secondo i capi di accusa dei magistrati trevigiani, entravano nel commercio illegale proibito dalla Direttiva 2009/147/CE”, fa sapere Zanoni.

“I roccoli sono un obbrobrio che nessuna società civile dovrebbe accettare – spiega Zanoni – Si tratta di impianti dove con l’inganno delle reti da uccellagione, mezzi di cattura severamente proibiti dalla direttiva “Uccelli”, la 147/2009/CE, vengono catturati i piccoli uccelli migratori canori per consegnarli ai cacciatori, per essere poi utilizzati come richiami vivi nella caccia da appostamento, ovvero detenuti per sempre in gabbie talmente piccole da non poter mai più aprire nemmeno le ali” (VIDEO). “E poi la cruenta pratica del sessaggio dei tordi, un terribile metodo di vivisezione artigianale, utile a definire il sesso di questi uccelli migratori” (VEDI BACKGROUND)

“È ancora più grave che questi reati, se accertati, siano stati commessi da dipendenti pubblici pagati con i soldi dei contribuenti affinché facciano rispettare le leggi”, conclude l’eurodeputato.

BACKGROUND

Secondo l’accusa, i dipendenti pubblici imputati, una guardia e una dipendente dell’Ufficio caccia della provincia di Treviso,  avevano escogitato un sistema per commerciare gli uccelli catturati nei roccoli in un mercato illecito.

Il sessaggio dei tordi viene effettuato per individuare i maschi (i soli utilizzabili nella caccia) quasi impossibili da distinguere ad occhio nudo dalle femmine. Queste povere bestiole vengono sottoposte ad una operazione chirurgica dolorosissima, in condizioni igieniche raccapriccianti e senza anestesia: viene effettuato un taglio nel basso ventre e spostandone le interiora viene ispezionata la parte sottostante la spina dorsale dove sono collocati i piccolissimi testicoli del tordo maschio. I maschi vengono perciò ricuciti alla buona, patendo una mortalità superiore al 50/70 per cento, mentre le femmine di norma vengono uccise immediatamente con lo schiacciamento della testa.

Per capire come funziona il commercio illegale basta vedere questo VIDEO dove vengono inanellati con anelli contraffatti uccelli catturati illegalmente che cosi’ diventano detenuti lecitamente e quindi immessi nel mercato.
In merito Zanoni ha depositato una interrogazione-denuncia alla Commissione Europea lo scorso 8 novembre 2012 per la quale dovrebbe arrivare presto una risposta.(TESTO INTERROGAZIONE).

Tra i tanti animali vivi, morti, maltrattati o vivisezionati rinvenuti dagli uomini del Corpo Forestale dello Stato di Treviso, tra il roccolo Cordaz di Pianai di Cordignano (TV), le residenze di Vittorio Veneto (TV) e un ristorante di Caneva (PN), c’erano fringuelli, verdoni, crocieri, frosoni, peppole, rarissimi beccofrosoni, poiane, picchi rossi maggiori, il rarissimo picchio nero, tordi bottacci, tordi sasselli, cesene, faine, scoiattoli, prispoloni, allodole, colombacci.

Ufficio Stampa Eurodeputato Andrea Zanoni
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