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Cellulari, l’Ue studia gli effetti sulla salute umana

La Commissione europea risponde a Zanoni: allo studio un nuovo parere sugli effetti dei campi elettromagnetici e prescrizioni minime di sicurezza per i lavoratori. Zanoni (IdV): “Bisogna rivedere al ribasso i limiti di esposizione ai campi elettromagnetici dei cellulari”.

 
“La Commissione europea sta lavorando per definire il futuro della protezione dai campi elettromagnetici dei cellulari”. Lo fa sapere Andrea Zanoni, eurodeputato IdV e membro della commissione ENVI Ambiente, Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo, commentando la risposta della Commissione europea alla sua interrogazione in merito alla sentenza della Corte di Cassazione italiana sulla possibile insorgenza di gravi patologie tumorali a causa dell’uso prolungato di telefoni cellulari e/o cordless.

 
“Il comitato scientifico dei rischi sanitari emergenti e recentemente identificati sta elaborando il proprio nuovo parere sugli effetti dei campi elettromagnetici per la salute che aggiornerà il precedente parere del 2009. Il parere dovrebbe essere sottoposto a una consultazione pubblica entro la fine di marzo 2013 per essere poi perfezionato a fine maggio – si legge nella risposta della Commissione – In merito alla protezione dei lavoratori, la direttiva 2004/40/CE, che stabilisce le prescrizioni minime di sicurezza e di salute relative all’esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti dai campi elettromagnetici, è attualmente soggetta a riesame in base a una proposta della Commissione”.

 
Zanoni: “Gli effetti dei campi elettromagnetici dei cellulari sulla salute umana meritano un’analisi profonda e dettagliata. I recenti casi di cronaca, come il caso del manager che ha sviluppato un tumore alla testa dopo 12 anni di utilizzo frequente del cellulare per lavoro, evidenziano quanto la questione vada affrontata con la massima urgenza. Mi auguro che questi risultati arrivino al più presto e che vengano presi sul serio per tutelare al massimo la nostra salute da un nemico silenzioso che esce direttamente da un oggetto ormai diventato di pubblico consumo: il nostro telefonino”.

BACKGROUND

 
Il 22 ottobre scorso, in seguito ad una sentenza della Corte di Cassazione italiana (3-12 ottobre 2012 n. 17438), sezione Lavoro, che ha riconosciuto la tesi secondo la quale l’utilizzo prolungato dei telefoni cellulari aumenta il rischio di tumori, Andrea Zanoni, aveva chiesto alla Commissione provvedimenti urgenti per proteggere la salute dei cittadini dalle onde elettromagnetiche dei cellulari.

L’eurodeputato aveva già chiesto nel dicembre 2011 alla Commissione europea di abbassare i limiti di esposizione alle onde elettromagnetiche generate dai cellulari per evitare effetti dannosi sulla salute anche alla luce di un recentissimo studio dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC), organismo dell’Organizzazione Mondiale per la Sanità, che ha riconosciuto per la prima volta che i campi elettromagnetici ad alta frequenza dei telefoni cellulari possono avere effetti cancerogeni per l’uomo.

 

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