Venezia, 12 maggio 2021
“Un altro anno è passato, e sono ormai quattro, ma l’assassino di Mauro Pretto è ancora sconosciuto. Più passa il tempo e più sembra certo che questo brutale omicidio rimarrà impunito”. È quanto afferma Andrea Zanoni, presidente della commissione Legalità a Palazzo Ferro Fini e consigliere regionale del Partito Democratico, ricordando il boscaiolo, amico della natura e degli animali, ucciso a Zovencedo sulla porta di casa nella notte tra il 12 e 13 maggio 2017 da un colpo di fucile sparato al petto.
“Ho sentito oggi il fratello Diego, in questo triste anniversario: non ha più più notizie dagli inquirenti dal settembre 2017, quando ci fu anche una grande fiaccolata a Vicenza, a Piazza Castello, per chiedere giustizia a quattro mesi esatti dalla morte. È dura sopportare il peso di non sapere chi e perché ha giustiziato il fratello Mauro. Tuttavia non si rassegna e intende avvalersi di un nuovo legale per andare a fondo della questione. Ribadisco la mia vicinanza a lui, alla compagna Anna Maria e agli amici. C’è un senso di impotenza che fa male. Così come fa male il silenzio da parte delle istituzioni, a partire dalla Regione: nessuno ha mai speso una parola su questo delitto”.
“Due anni fa incontrai presso il Tribunale di Vicenza l’allora procuratore capo, il dottor Antonino Cappelleri oggi a Padova, per parlare della vicenda: mancavano ancora una matrice e un movente utile agli investigatori. Da allora cos’è cambiato? Hanno indagato anche i carabinieri del Ris, però non sappiamo niente. Capisco non sia semplice: chi ha sparato ha utilizzato un fucile da caccia ma, grazie a una Regione troppo vicina alla lobby venatoria, solo in provincia di Vicenza sono oltre 8mila i soggetti autorizzati a circolare armati per gli abbattimenti di determinate specie anche in orari notturni, decisamente troppi. L’unica certezza è che non dobbiamo permettere che questo omicidio venga definitivamente dimenticato – sottolinea Zanoni – Mauro non c’è più e un assassino che gira indisturbato tra paesi e città del Veneto. Mi appello nuovamente a chi sa qualcosa: non siate complici di un omicida che, come ha ucciso una volta, potrà farlo ancora”.