La fauna selvatica in Veneto da 30 anni è sempre stata considerata come un patrimonio utile solo al divertimento dei cacciatori. Tutte le modifiche normative hanno avuto lo scopo di consentire solo agevolazioni, meno vincoli, addirittura più fondi pubblici ai cacciatori.
Nessuna norma è stata fatta per migliorarne il grado di tutela nonostante i troppi fattori che la minacciano come: l’agricoltura intensiva e meccanizzata, l’utilizzo smodato dei pesticidi in continua crescita, il consumo di suolo, l’inquinamento, gli effetti dei cambiamenti climatici con particolare riferimento a siccità e grandine.
Questo e’ in estrema sintesi quanto emerso venerdì scorso a Vicenza in occasione dell’incontro pubblico per fare il punto della situazione in occasione dei 30 anni dall’approvazione della Legge Regionale n. 50 del 1993 sulla tutela della fauna selvatica ed esercizio venatorio.
Ringrazio Renzo Rizzi, Coordinatore Regionale delle Guardie Zoofile dell’ENPA e Francesco Costa responsabile delle LIPU di Vicenza per gli interventi e per l’organizzazione. Ringrazio inoltre La LAV di Vicenza, l’OIPA di Vicenza, la LAC di Vicenza per aver aderito e partecipato alla serata.
Tra il pubblico molti gli interventi dei partecipanti alcuni a testimonianza del mancato rispetto delle distanze di sicurezza di caccia da strade e soprattutto case, altri su gravi atti di bracconaggio molto diffusi nel vicentino, altri sulla difficoltà dei CRAS ad operare per salvare gli animali feriti e in difficoltà.
Andrea Zanoni