ANDREA

ZANONI

Consigliere Regionale

Cerca

Zero Branco (TV), capannone ‘ex Mestrinaro’. Interrogazione Zanoni: “Tetto danneggiato, rischio percolato. Sito non nell’elenco dell’assessore Bottacin. Arpav sta monitorando la falda acquifera?”.

“Il tetto del capannone della ex Mestrinaro Spa a Zero Branco ha subito pesanti lesioni ed in parte ha ceduto a causa delle sollecitazioni dei carichi dei rifiuti stoccati. La pioggia, bagnando i rifiuti giacenti, sta creando percolato, potenzialmente in grado di permeare i terreni sottostanti e soprattutto contaminare la falda acquifera. Purtroppo anche questo è un sito con montagne di rifiuti di una società fallita non pervenuto nella lista dei siti da bonificare prodotto dall’assessore regionale all’Ambiente, Bottacin. Sono molto preoccupato, assieme ai cittadini di Zero Branco, per la concreta possibilità di contaminazione delle falde acquifere. Da anni presento un emendamento al bilancio per far fare una campagna di monitoraggi e analisi all'ARPAV di rifiuti, suolo e falda acquifera che però mi viene bocciato su indicazioni dello stesso Bottacin”.

La denuncia, attraverso un’interrogazione, è del consigliere regionale del PD Veneto, Andrea Zanoni. Al centro la vicenda riguardante la Mestrinaro SpA, azienda che si occupava del trattamento di rifiuti speciali e che riceveva, presso i propri stabilimenti di Zero Branco (TV), materiale di scarto edile e fanghi conferiti dalle imprese del territorio e anche da fuori regione. “Compresi i rifiuti pericolosi – spiega Zanoni – ufficialmente con il compito di bonificarli. Le indagini del 2013 da parte dei Carabinieri del NOE hanno invece accertato che la Mestrinaro non provvedeva alla bonifica dei rifiuti ricevuti, che venivano invece usati in impasti per produrre materiali venduti ed impiegati in diversi cantieri, dalla terza corsia dell'A4 al parcheggio dell'aeroporto Marco Polo di Venezia. A seguito di quelle vicende giudiziarie e amministrative, gli oltre 6000 mq di questo impianto sono diventati un grave problema ecologico per Zero Branco. All’interno di un capannone, infatti, sono ancora stipate molte tonnellate di rifiuti pericolosi”.

L’esponente dem ricorda che “il Comune di Zero Branco non è servito da un acquedotto pubblico, perciò i suoi cittadini attingono l’acqua potabile, tramite pozzi, dalla falda acquifera” e che “la zona è ad alta vocazione agricola, con prodotti pregiati come il radicchio rosso tardivo Igp e l'asparago bianco che sono vitali per l’economia locale e vanno tutelate e protette. Gli ortaggi vengono inoltre immessi nella piccola e nella grande distribuzione”.

Di qui una serie di domande all’assessore all’Ambiente per capire: quali azioni la Giunta regionale sta mettendo in atto per mettere in sicurezza il sito ; se sono previsti interventi di riparazione del tetto; se ARPAV abbia compiuto e intenda regolarmente compiere monitoraggi e analisi sulle acque di falda per verificare che non siano state contaminate dal percolato; a che punto è l’iter di bonifica del sito dai rifiuti stoccati e per quando è prevista la sua definitiva conclusione; se intende utilizzare la fideiussione in essere della Provincia di Treviso e l’eventuale fideiussione della Regione per le operazioni di bonifica del sito.

(In foto area del sito con l’evidenza del tetto del capannone danneggiato)

Condividi

Consulta l'archivo per mese ed anno

Ultimi comunicati stampa