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Zanoni (PD): “Terraglio Est, il sindaco Conte difenda la salute dei suoi cittadini: servono Valutazione di impatto sanitario e inchiesta pubblica”

 

 

Venezia, 20 luglio 2020

“Il sindaco Conte garantisca trasparenza e partecipazione sul progetto del Terraglio Est, servono la Vis (Valutazione di impatto sanitario) e l’inchiesta pubblica. Faccia il proprio dovere, difenda la salute dei suoi cittadini e l’ambiente. La stessa Arpav chiede a Veneto Strade uno studio specifico sullo smog derivante dalla realizzazione di quest’opera”. Andrea Zanoni, consigliere regionale del Partito Democratico e vicepresidente della commissione Ambiente ribatte al sindaco di Treviso che ha confermato il via libera al secondo tratto della strada che collegherà Dosson con la rotatoria dell’ospedale Ca' Foncello, annunciando anche un’interrogazione a risposta scritta. “Su un’infrastruttura così impattante, che porterà ulteriore cemento in un’area già satura, credo sia indispensabile la Vis, la Regione dovrebbe prevederla sebbene non sia obbligatoria. Stesso discorso per l’inchiesta pubblica, una procedura partecipativa e di trasparenza che il sindaco può attivare su richiesta specifica al Comitato Via ai sensi della legge regionale sulla Valutazione impatto ambientale: si muova il Comune, sarebbe uno smacco se dovessero pensarci le associazioni ambientaliste, sostituendosi alle istituzioni”.

 

“Conte vuole passare alla storia come il sindaco di Treviso che ha distrutto più terreni coltivabili – insiste Zanoni – e così ha deciso di cementificare le ultime campagne esistenti tra Sant’Anna e Monigo con il famigerato quarto lotto della tangenziale, grazie anche all’inutile legge regionale sul consumo di suolo, sprecando denaro pubblico per un investimento tutt’altro che necessario. Dobbiamo favorire una mobilità sostenibile e ridurre l’inquinamento e la soluzione non è altro asfalto. Conte, da buon seguace di Zaia, propone ricette vecchie di decenni per risolvere problemi attuali. Il Veneto è da due anni la Regione con il maggior consumo di suolo, Treviso ha un poco lusinghiero secondo posto: davvero vogliamo lasciare ai nostri figli solo cemento e asfalto? Conte – attacca ancora il consigliere democratico – come i suoi colleghi leghisti negazionisti dei cambiamenti climatici, sembra non essersi accorto dell’ondata di protesta e delle sacrosante richieste dei giovani del Friday for future o dell’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco. Ma un amministratore pubblico non può far finta di niente. Lo invito a riflettere, a studiare l’Agenda 2030 dell’Onu sulla sostenibilità: si accorgerebbe che il Veneto è in deficit su tutela del suolo e biodiversità. E la risposta per colmare questo gap non sta certo in opere come il Terraglio Est o il Quarto lotto”.

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