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Zanoni (PD): “Sulla Pedemontana Zaia snobba la Corte dei Conti e tira dritto ma rischia di sbattere contro un muro, adesso sembra di essere su Scherzi a Parte”

Venezia, 16 maggio 2017

 “Sulla Pedemontana sembra di essere su ‘Scherzi a parte’. Abbiamo passato ore in Prima e Seconda commissione a discutere della variazione al bilancio e dell’introduzione dell’addizionale Irpef per finanziare la Superstrada Pedemontana. Oggi Zaia cambia idea, informando solo i giornalisti senza riferire al Consiglio oggi convocato dal quale risulta assente per l’ennesima volta, ma continua comunque a snobbare le richieste della Corte dei Conti. Il presidente tira dritto, ma rischia di sbattere contro un muro, facendo dei danni che poi saranno chiamati a pagare tutti i veneti”. Lo dice il consigliere del Partito Democratico Andrea Zanoni a proposito delle tredici obiezioni sollevate dalla magistratura contabile, per la terza volta. “Zaia rispetti le procedure e risponda, come farebbe qualsiasi comune mortale alle numerose richieste di chiarimenti, sempre inevase, poste ripetutamente dalla Corte dei Conti. L’ultimo richiamo per le mancate risposte è del 10 maggio e il governatore avrà tempo di rispondere entro il 30 giugno, poi il rischio di danno erariale sarà concreto”, afferma l’esponente dem, annunciando anche un’interrogazione sul caso.

“Tutti i punti messi in discussione restano tali, non ce n’è uno che venga superato dal fatto che viene tolta la Zaia Tax. Particolarmente delicato è il punto 4. La Corte dei Conti fa presente che i contributi pubblici in conto capitale arrivano a 915 milioni di euro mentre quelli in conto esercizio arrivano a ben oltre 7 miliardi di euro. Su questo punto si fa esplicitamente riferimento al rischio di ‘violazione dei consolidati principi comunitari’ sulla finanza di progetto, snaturando l’originario rapporto con un canone per il privato e i  pedaggi alla Regione con trasferimento del rischio al pubblico”, continua Zanoni.

“Zaia e la sua Giunta hanno approvato un atto che dal suo nascere puzza già di cadavere, la questione Pedemontana andava affrontata con ben altra serietà e responsabilità, coinvolgendo seriamente e non per finta Anac e Corte dei Conti, per evitare in futuro nuove grane e avare sorprese ai veneti. Così facendo rischia di andare a sbattere contro un muro, che comprende anche Impregilo, società che ha partecipato alla gara, perdendola, che ora ha notificato una diffida a Zaia. È solo il primo passo, perché poi porterà sicuramente Zaia nelle aule del tribunale amministrativo, con contenziosi infiniti e rischi per tutti i veneti”.

“In ogni caso vorremmo sapere cosa è cambiato in questi due mesi. Il 7 marzo il governatore è venuto in Consiglio a sorpresa e con slide e video ci ha illustrato la novità della Zaia Tax per finanziare la Pedemontana, con una variazione di bilancio che ci ha tenuti incollati in aula fino a fine mese. Una tassa, ci spiegò, dovuta al Fiscal compact. Bene – conclude la nota del consigliere del Partito Democratico – adesso dica quali sono le norme del Fiscal compact che sono cambiate dal 7 marzo a oggi e che hanno portato a questo dietrofront. Perché Regione, SIS e task force non hanno trovato questa soluzione prima ? A meno che finora non sia stato tutto uno scherzo”.

 

 

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