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Zanoni (PD): “Nord Est crocevia per il traffico di animali: servono controlli coordinati, regole più stringenti e pene severe”

Venezia, 12 giugno 2018

“Quanto scoperto dalla polizia nei giorni scorsi a Pontebba (Udine) è inquietante, ma purtroppo non ci sorprende. Il traffico di animali è assai redditizio e per questo in crescita. Servono maggiori controlli e pene severe”. A dirlo è il consigliere del Partito Democratico Andrea Zanoni a proposito di quanto scoperto dalle forze dell’ordine in Friuli all’interno di un’auto: 458 uccellini, stipati in un portabagagli senza mangime né acqua, di cui 133 già morti.  La settimana precedente al casello autostradale di Gemona, sempre in provincia di Udine, il Corpo forestale regionale aveva sequestrato nove cuccioli di bulldog francese nascosti all’interno di una monovolume, anche qua privi di acqua e cibo, oltre alla vaccinazione antirabbica.

“È stato accertato come il crocevia di questi traffici siano le frontiere del Nord Est, a due passi da casa nostra, e come le organizzazioni criminali siano sempre più avvedute visto che solo una piccola parte del ‘carico’, solitamente uccelli per i cacciatori e cani da compagnia, viene intercettata. Altrimenti finiscono sul mercato a prezzi da capogiro, fino a 20 volte superiori rispetto a quanto sono stati pagati”, aggiunge Zanoni, primo firmatario di un Progetto di legge per la tutela degli animali di affezione e per il contrasto dei fenomeni di maltrattamento, abbandono e randagismo. 

“Si tratta di una proposta che vuole essere incisiva a 360 gradi e disciplina tutta la materia, inclusa la vendita. Gli animali provenienti dall’estero, per esempio, entro ventiquattro ore dall’ingresso nel territorio regionale, devono essere sottoposti a visita veterinaria di controllo e a test anticorpale per la rabbia da parte dei servizi veterinari. Inoltre il rivenditore ha l’obbligo di consegnare all’acquirente il passaporto europeo con i dati anagrafici, il paese di provenienza, le pratiche veterinarie effettuate, gli esami clinici, le vaccinazioni, con particolare attenzione all’avvenuta vaccinazione antirabbica, il numero identificativo del microchip, l’attestato di provenienza e il certificato di buona salute e di regolarità della documentazione rilasciato dall’Ulss. In caso contrario, non possono essere venduti. Per chi viola la legge, oltre alle sanzioni amministrative è prevista la confisca degli animali con custodia presso le strutture comunali di ricovero; se le violazioni sono commesse da rivenditori autorizzati, è anche prevista la sospensione dell’attività per due mesi. Questo però – afferma in conclusione Zanoni – è solo l’ultimo passo. Bisogna agire prima, rafforzando il coordinamento transfrontaliero coinvolgendo magistratura e forze dell’ordine. Anche qua per raggiungere l’obiettivo c’è bisogno di più Europa, non di meno”. 

 

 

 

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