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Zanoni (PD): “Nel collegato al bilancio norme devastanti per l’ambiente mai discusse con istituzioni locali e cittadini”

Venezia, 24 novembre 2016    –  “Il collegato al Bilancio è una vera e propria minaccia per l’ambiente e il territorio, un’arma ‘impropria’ utilizzata per introdurre di nascosto norme che invece dovrebbero essere oggetto di specifici progetti di legge degni della necessaria attenzione, tempistica e coinvolgimento delle parti. Di undici associazioni invitate in audizione in commissione Ambiente sul bilancio 2017, ne erano presenti solo due, oltre a quella dei cavatori, seppure non fosse stata invitata, mentre mancava l’Arpav: cosa prevedibile, vista la tempistica, un metodo scientifico per mimetizzare modifiche importanti presenti all’interno del collegato”. È duro il giudizio del consigliere regionale del Partito Democratico Andrea Zanoni, vicepresidente della commissione Ambiente, sul Pdl 194 atteso a breve dall’esame dell’aula che affida il suo pensiero a una nota, evidenziando gli aspetti più controversi.

 

ARPAV “L’Arpav passa alle dipendenze dell’area Sanità e sociale che ne determinerà gli obiettivi generali: un salto indietro nel tempo, quando i pochi controlli ambientali erano in capo alle strutture sanitarie. Togliere alle strutture che si occupano di Tutela di territorio e ambiente la programmazione e la determinazione degli obiettivi di Arpav può avere ripercussioni negative sulla tutela ambientale. Inoltre siamo sicuri che l’area Sanità e sociale riuscirà poi a garantire i fondi necessari, oggi già insufficienti?”

 

URBANISTICA “Sarà possibile attuare varianti urbanistiche senza essersi dotati del Piano di assetto del territorio.  Il PAT, a differenza del Piano regolatore (PRG), risponde a logiche programmatorie più moderne prevedendo anche per la sua approvazione un processo conoscitivo e di partecipazione del pubblico, ovvero delle categorie interessate e dei cittadini. L’articolo 41 toglie il limite ultimo temporale per i comuni del 31/12/2015 per effettuare le varianti ai vecchi PRG, di fatto cancellando l’unico vero incentivo per comuni inadempienti di attivarsi per adottare il Piano di assetto del territorio (PAT), minando perciò un’impostazione dell’urbanistica e della pianificazione del territorio moderna e adeguata ai tempi. Sempre sul versante urbanistico, nel Pdl 194 è prevista anche la realizzazione di box e recinzioni per cavalli in deroga alle vigenti normative, dopo aver concesso per legge e sempre in deroga, unica regione d’Italia, appostamenti di caccia da addirittura 12 metri quadrati e alti una decina di metri”.

 

AREE PROTETTE  “È prevista l’incentivazione del turismo definito ‘emozionale’ in aree naturali, consentendo la costruzione di  palafitte, case galleggianti nei fiumi, case negli alberi, nelle botti e nelle grotte, il tutto in deroga alle norme urbanistiche, edilizie, igienico-sanitarie e di sicurezza degli impianti. Queste costruzioni, che sanno tanto di carnevalata, potranno essere realizzati all’interno dei Parchi nazionali, regionali, nelle aree della rete Natura 2000 e in quelle a tutela ambientale, paesaggistica ed idrogeologica. Il rischio è che anziché favorire il turismo sostenibile si finisca per assecondare qualche richiesta particolare degli amici degli amici, dando dignità ricettiva a strutture palesemente inadeguate, magari oggetto di successivi condoni”.

 

CAVE  “Stiamo ancora aspettando il Piano regionale, intanto però viene smantellata la legge con le poche ma importanti disposizioni a tutela del territorio. Viene infatti innalzato il limite di ampliamento delle cave attive dal 30 al 50%, cancellati il parere vincolante della Provincia sull’autorizzazione agli ampliamenti e il limite massimo di suolo agricolo scavabile per ciascun comune, da sempre fissato al 3% e consentiti ampliamenti in deroga alle fasce di rispetto da case, centri storici, zone industriali e commerciali. Ogni cava potrà godere di un ampliamento di addirittura 500mila metri cubi.  Trovo inverosimili e dannose queste disposizioni che vanno contro il principio della limitazione del consumo di suolo: la Superstrada Pedemontana Veneta ha già saturato il mercato della ghiaia con un surplus di circa 10 milioni di metri cubi, estratti e da estrarre, immessi sul mercato. La Giunta pensi ad approvare entro aprile 2017 il Piano Cave (il cosiddetto PRAC) come chiesto dal Tribunale Amministrativo del Veneto. Con queste norme si invita a un assalto alla diligenza prima dell’arrivo delle nuove regole del PRAC”.

 

“Sono tutti aspetti gravissimi: invito sindaci, associazioni di tutela dell’ambiente e del territorio, i cittadini, a far sentire con forza la propria voce in Regione per evitare che succeda quanto non è accaduto negli ultimi trent’anni, ovvero lo smantellamento di alcune norme regionali utili a tutelare in nostro territorio e l’ambiente – conclude Zanoni – Ma devono fare in fretta perché già dal 6 dicembre prossimo il Consiglio regionale potrebbe cominciare l’approvazione di queste norme”.

 

 

 

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