“L’incendio scoppiato venerdì 15 luglio a Bibione ha divorato quaranta ettari di pineta, provocando danni ingenti a flora e fauna, è stato ipotizzato un numero di 5.000 animali morti, e 25.000 pini bruciati.
. A fuoco è andata anche parte della Riserva Naturale Foce del Tagliamento, un’oasi protetta facente parte della Rete Natura 2000. La vastità di questa tragedia ambientale è preoccupante in quanto rappresenta un segnale inequivocabile di come i cambiamenti climatici, che provocano effetti estremi, dalla siccità con danni all’agricoltura e incendi, allo scioglimento dei ghiacciai, abbiano assunto negli ultimi anni una velocità ahimè superiore a quella prevista dagli scienziati”.
L’allarme è lanciato da Andrea Zanoni, consigliere regionale del Partito Democratico.
“Innanzitutto, voglio ringraziare i Vigili del Fuoco, gli uomini della Protezione civile e tutti i volontari che si sono prodigati per cercare di contenere i danni – ha premesso il consigliere regionale – Mi auguro che il lavoro degli inquirenti e dei tecnici possa fare emergere in breve tempo le cause dell’incendio che, dai primi riscontri raccolti, potrebbe anche avere una matrice dolosa”.
“Invito la Giunta Zaia e i competenti Assessori regionali ad attivarsi prontamente affinché gli Enti regionali preposti , durante questa grave siccit, à intensifichino i controlli preventivi, i monitoraggi, per individuare eventuali movimenti sospetti, anche l’accensione di fuochi per barbecue, soprattutto nelle aree boschive con un’elevata presenza di turisti – chiede l’esponente Dem – Ritengo molto grave che non si riesca ad individuare tempestivamente i focolai in modo da potergli arginare e spegnere prima che gli stessi possano propagarsi, provocando danni ambientali irreparabili, come purtroppo è successo a Bibione, con la distruzione di ben 40 ettari di un rara pineta di pianura ”.
“E nella malaugurata ipotesi che venga accertata la matrice dolosa dietro all’incendio nella pineta di Bibione, mi auguro innanzitutto che vengano individuati i o il responsabile – conclude Zanoni – Inoltre, chiedo che la Regione del Veneto si costituisca parte civile nell’eventuale processo”.
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