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Zanoni (PD): “Il progetto della Via del Mare va rivisto: rischia di aumentare i problemi anziché risolverli”

Venezia, 12 giugno 2021

“La messa in sicurezza della Treviso-Mare è doverosa, ma non può essere il pretesto per una Superstrada a pagamento che anziché risolvere i problemi rischia di aumentarli. È necessaria una revisione complessiva del piano del traffico, con una regia regionale”. Questo il commento di Andrea Zanoni, consigliere trevigiano del PD a Palazzo Ferro Fini, in merito alla Via del Mare, che collegherà il casello autostradale di Meolo sull’A4 con Jesolo. “Anzitutto va scongiurata l’ipotesi del pedaggio. La vicepresidente De Berti ha confermato le esenzioni per i residenti degli otto Comuni attraversati, ma doveva essere così anche per la Pedemontana, diventata invece una delle strade a pagamento più care d’Italia. In caso contrario gli automobilisti si sposterebbero in massa sulle strade provinciali e comunali, aggravando una situazione già complessa. Avere dei dubbi su quanto affermato dall’assessore ai Trasporti è dunque il minimo. Abbiamo oltretutto visto come funzionano i project in salsa veneta. Nonostante i precedenti, la lezione non è servita: Zaia aveva promesso di cancellarli e invece si continua ad andare avanti su questa strada! Ciliegina sulla torta, una delle due società in gara è il Consorzio Sis, lo stesso della Pedemontana che, inadempiente, la Regione ha scelto di soccorrere generosamente con la terza convenzione, spostando il rischio di impresa dal privato al pubblico”. 

 

Tuttavia, ribadisce ancora Zanoni tornando nel merito della Via del Mare, la gratuità è solo uno dei temi sul tavolo. “È un progetto che non risolve i problemi sul versante mare, poiché resta il nodo dell’accesso a Jesolo e del collegamento con Cavallino e li amplifica nella parte interna che dovrà fare anche i conti con i nuovi insediamenti della logistica. Non si può tirar fuori dal cassetto progetti vecchi di decenni e pensare che oggi vadano bene come allora, come se il tempo si fosse fermato. La Regione dialoghi con i territori, i dubbi trasversali dimostrano che la questione non ha colore politico, anziché imporre soluzioni preconfezionate”.

 
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