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Zanoni (PD): “Casse di espansione sul Piave, la versione dell’assessore Bottacin piena di inesattezze e bugie”

Venezia, 15 maggio 2021

“Sulle casse di espansione sul Piave l’assessore Bottacin fa confusione, mescolando le cose e inanellando una serie di inesattezze e omissioni. Nessuno nega l’utilità delle opere di contenimento, bensì la scelta di dove realizzarle per evitare gravi ripercussioni all’ambiente, che sembra però rappresentare l’ultima delle preoccupazioni, nonostante sia materia di sua competenza. È una presa di posizione precisa, che dovrebbe motivare, anziché spostare il tiro raccontando bugie che, come è noto, hanno le gambe corte”. A dirlo è Andrea Zanoni, consigliere del PD in Consiglio regionale, replicando alle dichiarazioni dell’assessore all’Ambiente in merito alla realizzazione delle casse di espansione del Piave alle Grave di Ciano. “È falso dire che tutti i Comuni sono d’accordo sull’ubicazione, quando numerose amministrazioni (Crocetta del Montello, Cornuda, Valdobbiadene, Montebelluna, Vidor, Caerano San Marco, Giavera e Volpago del Montello) con provvedimenti votati all’unanimità dai rispettivi Consigli, hanno indicato Ponte di Piave come sito ideale per evitare rischi idraulici causati dal fenomeno del carsismo. E resto convinto che la Valutazione di impatto ambientale, mai menzionata da Bottacin, lo ribadirà. Trovo poi grave che l’assessore, dopo aver ricordato più volte il Contratto di fiume, adesso se ne infischi totalmente di questa procedura che l’allora ministro dell’Ambiente Costa aveva definito necessaria per una scelta consapevole e partecipata sull’ubicazione delle casse di espansione. Procedura che, resto convinto, porterebbe a convergere su Ponte di Piave, dove ad essere sacrificata non sarà un’area protetta unica al mondo ma qualche centinaia di ettari di vigneti. È più importante salvaguardare ambiente e natura o gli ettolitri di Prosecco? L’assessore, ancora, parla del bacino di laminazione che la Regione ha realizzato a Pra’ dei Gai: peccato che ci sia solo il progetto e le opere siano sempre in fase di appalto!”, sottolinea Zanoni.

 

“Purtroppo l’elenco delle mancanze di Bottacin non si ferma qua: a proposito delle Grave di Ciano non cita mai che si tratta di un’area Rete Natura 2000, tutelata dalla ‘Direttiva Habitat’ dell’Unione Europea, con 500 ettari che andrebbero distrutti. È gravissimo e anche imbarazzante, che colui che dovrebbe tutelare l’ambiente, con un incarico formale datogli dal presidente della Regione, dimostri di non conoscere le direttive Acque, Uccelli, Habitat e Via. Normative che invitiamo a studiare e rispettare, perché le sanzioni causate da quello scempio che sostiene con forza, le pagherà poi la collettività, sommando al danno ambientale quello economico”. 

 
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